Peperoncino, ostriche, cioccolata... quanti cibi sono definiti afrodisiaci? La scienza non conferma la capacità eccitante degli alimenti, ma la credenza popolare sì. Che funzionino certi piatti o meno, poco importa. Prenderlo per la gola, però, è una tattica che funzione (quasi) sempre!

Scopri la definizione di afrodisiaco:

«AFRODISIACO. Sostanza atta ad eccitare lo stimolo, la potenza e/o il piacere sessuale. Sono diversi gli alimenti ai quali la tradizione popolare attribuisce un potere afrodisiaco (es. peperoncino, cioccolata, asparago, cannella, ginko biloba, etc.) benché la scienza ufficiale non abbia ancora confermato che un particolare cibo abbia effettivamente tale proprietà. In alcuni casi la loro reputazione deriva dalla supposta rassomiglianza di essi ai genitali esterni (radice di ginseng, corno di rinoceronte, ostrica), dall’associazione dell’afrodisiaco con le qualità dell’animale dal quale è ricavato (polvere di pene di tigre, corno di rinoceronte) o dal valore economico della sostanza (caviale, champagne, zafferano), in quest’ultimo caso sarebbe lo status sociale della persona che può permettersi di acquistare tale costoso afrodisiaco a essere l’elemento afrodisiaco stesso. Tuttavia, per effetto placebo, è possibile avvertire che una certa sostanza possa avere la capacità di eccitare, nel momento in cui si sceglie di credere che data sostanza sia afrodisiaca. → Afrodite. ¶ Dal gr. aphrodisiakos, sessuale».

Fonte: XXI Sex Nuova Enciclopedia sessuale di Alessandro Pedrazzi