Questa settimana, Cosmopolitan.com ha parlato con tre donne che ci rivelano com'è veramente essere una donna bisex oggi.

Quanti anni hai?
Donna A: 28.
Donna B: 21.
Donna C: 22.

Quando hai capito che eri bi?
Donna A: La mia prima esperienza con un'altra ragazza l'ho avuta quando avevo solo otto anni, ma non l'ho mai considerata una cosa brutta, "da gay" o anormale. Non mi sono neanche mai considerata una persona etero però. Quando ero alle superiori, ho iniziato a sperimentare un po' con le mie amiche, e da lì ho cominciato a frequentare delle ragazze. Sono uscita anche con i ragazzi finché, durante l'università, c'è stata una fase in cui, per due anni, non ho frequentato nessun uomo, e ho anche detto ai miei che mi sentivo gay. Poi ho incontrato un ragazzo... e alla fine l'ho sposato. Hahah.

Donna B: Mi ero sempre vista come una donna etero, senza prendere in considerazione altre possibilità. Poi, quando avevo 19 anni, una mia collega mi ha fatto capire molto chiaramente che era interessata a me. Per due anni ci ho girato intorno perché ero imbarazzata, ma lei non ha mai mollato. Alla fine un giorno mi ha chiesto di uscire e mi ha baciata Per un po' siamo andate a letto insieme e basta, e adesso stiamo insieme da circa un anno.

Donna C: Mi ricordo che, quando avevo più o meno undici anni, ho conosciuto una ragazza a catechismo che trovavo molto carina. Scrivevo di lei sul mio diario, e speravo che anche lei mi trovasse carina. Mi ricordo anche che mi chiedevo come sarebbe stato baciarla. Per molto tempo, poi, ho creduto che non avrei mai potuto provare per un uomo le stesse cose che provavo per le donne. Quando sono cresciuta e ho imparato a conoscere la mia sessualità, però, ho capito che ero attratta anche dagli uomini, anche se in modo diverso.

Come è stato fare coming out?
Donna A: Non ho mai dovuto fare veramente coming out con le mie amiche a scuola. Nella nostra compagnia c'erano molti gay, lesbiche e bisessuali. Si sapeva, e nessuno veniva giudicato da nessuno. Quando l'ho detto ai miei eroso tesissima, ma alla fine è stata una cosa molto semplice. Ho detto a mia madre che mi piacevano le donne, e lei mi ha risposto "lo so." Avevo 22 anni.

Donna B: La prima volta che sono stata a letto con la mia ragazza l'ho detto subito a una mia cara amica, che diceva di essere "plurisessuale". Per un po', però, ho evitato di dirlo al resto dei miei amici, perché non sapevo ancora come sarebbero andate le cose. Quando alla fine l'ho detto a mia madre, lei mi ha chiesto di non dirlo mai a mio padre, perché diceva che se l'avesse saputo sarebbe morto. Per me è stato un colpo, e per un po' ho seguito il suo consiglio, ma ci stavo malissimo, e un bel giorno ho deciso di dirglielo. Lui mi ha detto che secondo lui non era vero, perché non potevo essere quel tipo di persona. I miei parenti non lo sanno.

Donna C: Anche se con gli anni sono diventata più sicura della mia sessualità, non sono ancora sicura di cosa voglio. Finora ho fatto coming out con tre amiche, e vorrei dirlo anche a mia madre in un futuro non troppo lontano. Quando ho fatto coming out con le mie amiche, la parte più difficile è stata accettare il forte senso di vulnerabilità. Sapevo di conoscerle bene, ma non potevo sapere cosa avrebbero detto o come avrebbero reagito. Fortunatamente però mi hanno accettato per come sono, dicendomi che mi vogliono bene e che per me ci saranno sempre.

Eri fidanzata quando hai fatto coming out?

Donna A: Uscivo con un paio di ragazze, ma non era niente di serio. Una di loro si sentiva gay e non sapeva come dirlo ai genitori. Per lei era difficile vivere pensando a come avrebbero reagito, e comunque non voleva tenerglielo nascosto. Perciò mi è stata davvero vicina.

Donna B: Quando la mia ragazza h iniziato a provarci, eravamo tutte e due impegnate. Il ragazzo che frequentavo ha visto i suoi messaggi, ed era terrorizzato all'idea che io potessi lasciarlo per lei. Gli ho detto che non doveva preoccuparsi, ma dentro di me sapevo che ero presa da lei. Comunque con lei non è successo niente di serio per un po', anche dopo che io e lui ci siamo lasciati.

Donna C: Non ho ancora mai avuto una relazione seria.


Il fatto di essere bisex come ha influito nel modo in cui ti relazioni con i potenziali partner?
Donna A: A volte, con gli uomini, mi capita di chiedermi se mi stiano frequentando solo perché li intriga il fatto che io sia bi. Per un po' invece ho frequentato una ragazza che era convinta che l'avrei ferita e lasciata. Quando alla fine abbiamo rotto mi ha detto, "lo sapevo, non avrei mai dovuto uscire con una ragazza bisex". Ci sono anche state delle frequentazioni con un paio di ragazze che avevano però anche un fidanzato, e alla fine mi sono sentita trascurata. Lo so che avere rapporti d'amore poligami è trendy ultimamente, ma poi è come se la relazione etero abbia la precedenza su quella lesbo, e la cosa fa male.

Donna B: È la mia prima relazione con una donna, quindi mi è difficile parlare in generale, ma è bello il fatto che non ci siano ruoli così definiti. Sono un'atleta e sono sempre stata molto indipendente. Sono una donna forte, e molti uomini si sentivano minacciati dal fatto che non avessi esattamente bisogno di loro. In questo momento non mi sento di avere limitazioni, non mi sento in dovere di essere "più femminile". A giudicare dall'aspetto fisico, uno direbbe che è la mia ragazza "l'uomo della coppia", ma tra di noi c'è davvero tanta libertà e non sentiamo la necessità di ricoprire ruoli stereotipati.

Donna C: Essere bisex ha cambiato il modo in cui conosco e frequento persone nuove. Fino a diciotto mesi fa non avevo ancora accettato la mia sessualità. Perciò ero troppo concentrata a capire me stessa per frequentare un'altra persona.

E come è cambiata la tua vita sessuale?

Donna A: Direi più o meno in tutti i modi immaginabili. Sono davvero felice che mio marito non abbia mai cercato di usarmi come esca per un rapporto a tre. Però ci capita di sederci in tutta tranquillità e discutere di cos'è la sessualità, di cosa significa essere bisex. Sì, di rapporti a tre ne abbiamo avuti, ma sempre rispettandoci e senza sfruttare l'altro.

Donna B: Per la prima volta nella mia vita mi piace fare sesso. Le mie prime esperienze sono state abbastanza negative. La prima relazione seria che ho avuto è stata con un uomo aggressivo, e ci sono voluti anni prima che mi riprendessi. La seconda è stata emotivamente problematica, ma dal punto di vista fisico io ero più forte di lui e quindi lui non è mai stato violento. Mi secca un po' parlarne, perché c'è la leggenda metropolitana secondo cui le donne si "convertirebbero" al lesbismo perché sono state abusate, e invece non è assolutamente così. Devo però dire che adesso quando faccio sesso riesco finalmente ad avere l'orgasmo. Prima non ce la facevo, perché era come se mi mettessero fretta.

Donna C: Quando ero più giovane, ho fatto principalmente esperienze con altre ragazze. Crescendo, però, ho iniziato a esplorare la mia sessualità, e una sera che ero ubriaca sono finita a letto con un ragazzo. Dato che fino ad allora ero stata solo con altre donne ero tesissima. Però ho scoperto che può essere altrettanto sexy, si tratta solo di due mondi diversi. Le donne sono più delicate, gentili e molto attente alla loro partner. Gli uomini sono fisicamente più grossi, più rudi, e hanno una certa forza che li rende irresistibili.

In fatto di relazioni, preferisci stare con un uomo o una donna?
Donna A: Dipende. Io mi riconosco molto nello stereotipo della ragazza bi che alla fine cresce e si sposa con un uomo. A volte però vorrei davvero una compagna, perché mi darebbe qualcosa che un uomo non mi può dare. Riesco a stabilire facilmente una connessione con le altre donne. Con gli uomini, invece, ci sono dinamiche di potere diverse, ma la cosa mi piace.

Donna B: Francamente non saprei. Non ho mai pensato che sarei stata con una donna, e quindi non è una cosa su cui io abbia davvero riflettuto. Nella mia ragazza ho trovato qualcosa di molto speciale, che mi ha aperto gli occhi e mi ha fatto vedere un mondo nuovo, e non so cosa farei se non stessi con lei adesso.

Donna C: In questa fase della mia vita mi sento attratta al 100 percento dalle donne, e al 100 percento dagli uomini.


E in fatto di sesso, invece?

Donna A: È un po' come se ti chiedessero se preferisci le mele o le arance. Mi piacciono tutte e due, ma per motivi diversi, ed è difficile fare un confronto che abbia senso. Direi che dipende dalla persona cui faccio sesso. Mi comunicano qualcosa oppure no? C'è un certo feeling, mi sento attratta? Sono tutte cose che rendono il sesso più o meno bello, e che puoi avere sia da una donna che da un uomo.

Donna B: Come dicevo, ho poca esperienza, ma in base a quello che ho vissuto, devo dire che preferisco fare sesso con le donne. A volte la mia ragazza è un po' in imbarazzo, perché lei è sempre stata solo gay, ma io sono stata solo con gli uomini prima di lei, e quindi capita che lei mi domandi se mi manca fare sesso con un uomo. Ma, a essere sincera, è un'idea che non mi ha mai sfiorato la mente.

Donna C: Avendo avuto molte poche esperienze con gli uomini, direi che preferisco fare sesso con le donne, ma solo perché mi sento più a mio agio.

Quando ti trovi in una relazione, c'è qualcosa che ti manca e che credi ti darebbe una persona dell'altro sesso?
Donna A: A volte sì, ma l'amore e l'impegno sono le cose più importanti di una relazione. Anche due etero hanno delle tentazioni quando sono fidanzati, è normale quando stai con una persona da tanto tempo. Non cambia niente, che sia una relazione etero o no.

Donna B: Non ci ho mai dato molta importanza. Direi che la cosa più "attraente" dello stare con un uomo è che la mia famiglia accetterebbe la mia relazione. Ma non è una cosa che a che fare con la relazione in sé.

Oltre al fatto di provare attrazione fisica per persone di entrambi i sessi, cosa cambia tra l'essere bisessuale e essere invece semplicemente gay o etero?

Donna A: Sì. È vero, per me è incomprensibile il fatto di essere fisicamente attratta da persone di un sesso solo. A volte può essere complicato capire dove collocarsi, perché se hai un atteggiamento da etero la comunità LGBT si dimentica un po' che ci sei, soprattutto se sei in una fase in cui hai una relazione etero.

Donna B: Dirsi "etero" o "gay" è un po' troppo "o bianco o nero". Quando dici a una persona che sei etero o gay, gli altri ti incasellano e basta. Il fatto di essere bisessuale, o di avere esperienze con persone di entrambi i sessi può confondere un po' la gente. Molti credono si tratti di una scelta. La prima volta che l'ho confessato alle mie amiche, mi hanno chiesto più di una volta se ero "passata dall'altra sponda" e quando avrei capito di "essere gay". Ma non è davvero così. Non mi sento di dover essere catalogata come A o B.

Donna C: Molto spesso le persone che si definiscono bisessuali non vengono prese seriamente come chi si dichiara etero o gay. Mi sembra che molti pensino che io stia attraversando una fase, e non è davvero così. Il fatto di essere bisessuale non mi esclude dalla comunità LGBT, né vuol dire che per me capire la mia sessualità sia stato più facile che altri.

Quali sono secondo te le peggiori leggende metropolitane in fatto di bisessualità?
Donna A: L'idea che siamo solo ingordi. O che lo facciamo per attirare le attenzioni degli uomini.

Donna B: Il mito secondo cui i bisex sono solo persone confuse, e che non riescono a dichiararsi gay. E invece è semplicemente impossibile cucirti addosso un'etichetta che non fa per te.

Donna C: Il fatto che saremmo persone promiscue. Il fatto che mi piacciano sia gli uomini che le donne non significa che abbia l'urgenza di sbattermi chiunque incontri per strada. Un altro mito da sfatare è che si tratta di una "fase," di un momento di "curiosità." Non è così. Quelli curiosi si chiamano "bi-curious," non bisex. Io so di essere ugualmente attratta dagli uomini e dalle donne. Punto e basta.

Come possono migliorare i rapporti con le persone che non sono bisex?
Donna A: Non mi stupisce il fatto che qualcuno che abbia una relazione etero sia in realtà "diversamente etero." Bisogna solo accettare il fatto che si tratti di una parte della nostra sessualità e basta.

Donna B: Tanto per cominciare, è ora di finirla con le domande del tipo, "Ma allora adesso diventerai gay?" o "Ma sei etero lo stesso?" Bisogna solo essere se stessi, e lasciare che i nostri amici ci facciano le domande che sentono. Per arrivare all'uguaglianza, bisogna che nessuno sottolinei più le differenze.

Donna C: Parlarne, e capire quello che una persona sta attraversando è sicuramente di aiuto. Quando dedichi del tempo a capire un 'altra persona, a capire un altro punto di vista, diventa difficile giudicare e lasciarsi andare ai pregiudizi.

Che consiglio daresti alle lettrici di Cosmo che pensano di poter essere bisessuali?
Donna A: I MENAGE A TROIS NON SONO OBBLIGATORI. Mai fare niente che non vogliamo fare. E mai avere paura di non avere abbastanza esperienza. Quando ho cominciato a uscire con le donne, avevo il terrore di poter essere rifiutata (insomma, guarda com'è carina, verrà mica con me?!), ma poi mi sono detta, okay, anche se mi dà il due di picche, cosa cambia? Non avevo niente da perdere.

Donna B: Sperimenta. Sembra scontato, ma dico davvero. Per due anni della mia vita ho evitato la ragazza che oggi è la mia fidanzata, perché era diversa da quello che avevo imparato a conoscere nella mia vita. Non avevo mai preso in considerazione l'idea di poter uscire con una donna, tanto meno che mi sarebbe piaciuto. Adesso però ho una relazione fantastica, e sono felicissima. Pensa cosa mi sarei persa.

Donna C: La bisessualità spesso confonde, ed è difficile da accettare. All'inizio non capisci, non sai cosa sei, ma poi ecco lì che trovi le tue risposte. Non sei la sola, e prima o poi capirai che la tua sessualità, anche se è una parte innata di te,non è quello che definisce che tipo di persona sei.

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