Sono le h. 23 e mi sto smessaggiando con il tuo ragazzo. Cioè, non necessariamente il tuo, ma quello di una come te. Una che non ha alcuna idea che l'uomo che ama, al momento mi sta raccontando che cosa mi farebbe e mi sta inoltrato foto del suo... ehm.

Sì, io sono l'altra.

Non sono una puttana, anche se probabilmente tu avresti voglia di chiamarmi così. Non sono nemmeno una stronza, anzi: sono una persona piuttosto carina. Ho una famiglia e degli amici che mi vogliono bene e non rientro per niente nello stereotipo dell'altra donna. Hai capito quale dico: quella che posta su instagram solo scatti in cui è perfetta, con capelli fantastici e curve al posto giusto. Credimi quando ti dico che non sono così.

Non sono speciale. Non sono più carina di te, né più spiritosa di te, né più brava di te a letto. Non sono una che la sera esce con l'obiettivo di rimorchiare qualcuno, e non faccio sesso occasionale. Non sono una predatrice. In realtà sono una persona piuttosto comune.

Nonostante questo, almeno cinque delle mie ultime "relazioni" (e uso il termine in senso ampio) sono state con uomini già... be', impegnati.

Ho amiche che non lo farebbero mai. Non appena sentono che un ragazzo è fidanzato, per loro praticamente non esiste più, non riuscirebbero nemmeno a ipotizzare di iniziare una storia con lui.

Non so perché io sono diversa. Non so perché pare che io sia sempre attratta da chi è già impegnato, come una falena dalla luce (del tradimento).

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Un mio amico caro dice che è perché (senti già l'odore del luogo comune?) ho paura di impegnarmi. La sua teoria è che se uno è già impegnato risulta subito interessante ai miei occhi perché so che con lui non potrò costruire niente.

La terapeuta da cui sono andata per un po' (...e l'odore del luogo comune si fa sempre più forte!) ritiene che abbia a che fare con una insicurezza radicata profondamente, e con il bisogno di riconoscere il mio valore personale e bla bla bla, un sacco di altre teorie da psicologi.

Capisco cosa intende: in effetti è una bella botta per l'autostima sapere che piaci così tanto a qualcuno da fargli tradire la sua fidanzata. «Questo deve significare che sono carina, no?», si dice la magra e timida adolescente che vive ancora dentro di me.

Personalmente, però, credo che i romanzi d'amore e le commedie romantiche per cui vado pazza abbiano deformato il mio pensiero, così mi sono fissata con l'idea che un grande amore deve superare ogni ostacolo (cioè: tu) prima di arrivare alla fase: "E vissero tutti felici e contenti".

Nella mia testa io non sono un tipo alla Mia di Love Actually: non mi metto in testa di sedurre qualcuno. Sono la Jennifer Lopez di The Wedding Planner o la Meredith di Grey's Anatomy quando Derek era sposato ma non morto (RIP). Sono quella con cui lui è destinato a stare, e quella con cui, in effetti, finisce per stare.

Tranne che, naturalmente, questo non è mai successo nella realtà.

Ciò che non smette di sorprendermi è scoprire quanti ragazzi SIANO effettivamente pronti a tradire. Quelli di cui parlo, e che io incontro, non sono dei "giocatori d'azzardo", tipi alla Geordie Shore che andrebbero a letto con qualunque cosa respiri. No: sono uomini normali che amano le loro fidanzate ma, per qualche motivo, afferrano la minima occasione che gli viene offerta per entrare nel regno dell'infedeltà.

Ok, forse è più semplice di come sembri: forse gli esseri umani non sono fatti per essere monogami. Almeno questo è quanto Eamon, il pilota americano che incontrai in un ostello sudamericano, disse alla sua ragazza su FaceTime... appena prima di chiederle se poteva venire a letto con me! Spoiler alert: lei rispose di no. Spoiler alert bis: noi l'abbiamo fatto lo stesso.

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Quello che voglio chiarire è che io non sono seduta qui a sghignazzare sadicamente mentre ragiono su come farti a pezzi: semplicemente nel mio cervello manca quella parte che dovrebbe farmi entrare in empatia con te.

Non sono una persona menefreghista. Faccio beneficenza, mi commuovo davanti ai reality show familiari, non posso tollerare di vedere un animale spaventato o sofferente. Ma tu? Tu per me non sei reale. Non ti ho mai incontrato. Non ti conosco. E in qualche modo, questo mi autorizza a fare ciò che faccio.

Mi autorizza a essere l'altra senza sensi di colpa, solo con la frustrazione dovuta al fatto che non posso vederlo di più, che non è libero stasera perché andate a cena con i tuoi genitori oppure ti porta fuori per il tuo compleanno.

Forse sarebbe diverso se io fossi stata tradita qualche volta, ma non è successo, quindi forse non posso comprendere fino in fondo il dolore che si prova a scoprire l'infedeltà.

A volte temo che su di me ci sia una maledizione: ho tradito il mio primo fidanzato serio e, di tanto in tanto, penso che il karma si stia divertendo alle mie spalle, presentandomi solo uomini occupati da qui all'eternità.

Ma a parte queste stronzate esoteriche, la verità di essere l'altra è che, per quanto possa essere eccitante e lusinghiero all'inizio, il fatto di rendermi conto che sarò sempre la seconda, alla fine toglie splendore al tutto e fa inevitabilmente scemare le cose. Dopodiché si ricomincia: arriva un altro splendente uomo-già-fidanzato e il circolo vizioso continua.

Finché non arriverà il mio "vissero felici e contenti", naturalmente.

DaCosmopolitan UK