1. Guai a confonderlo per un abitante delle città limitrofe. Cominciamo con le basi: ecco subito una nozione di geografia che può salvarti la vita. Bergamo è una città che si trova tra Milano e Verona. Andando da Bergamo verso il Veneto, NON si incontrano altre città – in particolar modo, nessuna che inizi per "B" e finisca, poniamo, per "rescia". Qualcuno dice che l'esistenza di un posto del genere è una storia che si inventa per far paura ai bambini in modo che si comportino bene, minacciandoli in caso contrario di portarli in un luogo tremendo, pieno di creature grottesche. Cerca di evitare qualsiasi riferimento a quel posto immaginario. E soprattutto non ti salti in mente di dire che sei stata con uno che ci era nato  perché NON è possibile, hai capito? Bene.

2. È un uomo da sposare. In secondo luogo è importante che tu conosca una cruciale distinzione: l'abitante della città di Bergamo è una persona a modo, inspiegabilmente educata, che vive in una città bellissima. Se ti capita un ragazzo di quelle parti, tre volte su quattro puoi dire di aver fatto tombola: tua mamma sarebbe la prima a definirlo "uomo da sposare". Però, ecco, gli abitanti della provincia... Ehm. Se glieli menzioni il ragazzo di Bergamo Centro sarà il primo a rabbuiarsi un po', magari chiedendo sottovoce di non essere confuso con loro, come succede coi parenti caciaroni e imbarazzanti. Ora, siccome per gestire un ragazzo di Bergamo City non avrai bisogno di particolari consigli (se non quello di prendere l'iniziativa tu, perché spesso lui è MOLTO perbene), la gestione del maschio delle valli richiede ben altro impegno, e da ora in poi iniziamo a parlare di lui.

3. Allaccia le cinture! Che il bergamasco nasca muratore è un cliché abbastanza limitato. Perché contemporaneamente nasce anche falegname, imbianchino, meccanico, idraulico, collaudatore di sostanze alcoliche, allevatore di cani dal brutto carattere, camionista, cercatore di funghi professionista e pilota di rally – malauguratamente, le prime attività gli lasciano poco tempo per l'ultima, che deve mettere in pratica nei ritagli di tempo, quando si sposta tra un paese e l'altro. Quindi fatti un favore: mettiti le cinture di sicurezza. Tutte, anche quelle dei sedili dietro, allungale fino a quello davanti. Se possiedi un paracadute, be', non guasta.

4. Con lui non devi temere una vita stanziale. Come avrai notato, ovunque si vada, anche nei posti più lontani, esotici, sperduti, irraggiungibili, nel giro di mezz'ora, tra dialetti neozelandesi o silenzi kurdistani si alzerà un «Cristiaaaan!!!! Alùra??? Ciàpa la birrraaaa!!!»

5. Col bergamasco girerai il mondo. Salvo scoprire che il pianeta non è che una versione un po' più grande della provincia di Bergamo: sul Rio delle Amazzoni, sentirete dire che "è come il Bremboooo" e davanti al Big Ben, scatterà spontaneo il paragone col Campanù (per i non addetti: la Torre Civica di Bergamo); ai piedi dell'Everest, commenterà che è "uguale al Pizzo Caminoooo".

6. Nel dialetto orobico non esiste l'espressione "Ti amo". Al massimo, si arriva a un soddisfatto "Ti voglio bene" ("Te ole bé"). Questo perché l'unica donna alla quale gli è concesso di aprire veramente il suo cuore è l'Atalanta ("la Dea"). 

7. Non capisce bene le donne timide e dolci. Non è abituato. Da che si ricorda, le donne attorno a lui iniziano a vociare alle 6 del mattino, tendenzialmente rimproverandolo a morte: dalla sua mamma (pronuncia: "Mamàaaaah") alle sorelle alle zie, fino alle prime muruse delle elementari, la manifestazione di affetto cui è abituato è infarcita di apprezzamenti che ruotano attorno ai concetti di "Pelandrù", "Lazarù", "Disgrassià", con la tenerezza del sergente di Full Metal Jacket. Fai una prova e lo vedrai sorridere felice e mormorare "Te ole bé". 

8. "Pota" pazienza. Ma parlando di donne, veniamo al dunque. Come probabilmente saprai, la parola che contraddistingue il bergamasco nel mondo è: pota. Che indica una parte divertente del corpo femminile. Ma attenzione! L'uso continuo e spensierato di questa parola da parte del bergamasco è quasi innocente. A differenza del milanese che inserisce nel discorso il termine (...pardon) Figa! con una certa decisa sfrontatezza, il bergamasco la adagia ovunque con delicatezza, sostituendola con amore a parti pesanti del discorso. Pota, per esempio, può agevolmente sostituire le seguenti espressioni: 

- "In verità..."

- "Sostanzialmente..."

- "D'altra parte..."

- "Pur accogliendo le tue osservazioni, ritengo che..."

- "Se posso sottoporre la mia versione dei fatti..."

- "Credo che possiamo senz'altro concordare che..."

Infilata nei discorsi dei politici, Pota li renderebbe molto più snelli e simpatici. 

9. È focoso. Ma con tutta questa pota a fior di labbra, che amante è il bergamasco? Beh, non aspettatevi robe troppo raffinate: i suoi antenati gli hanno tramandato che "L'amùr è come na fritàda: va fattc in una fiammada" (se hai bisogno di traduzione: "L'amore è come una frittata, va fatto in una fiammata"). 

10. È un dongiovanni. Infine, un avvertimento: l'uomo della provincia di Bergamo ti vorrà sinceramente bene, ma anche a causa della quantità spropositata di amici (circa un migliaio e te li troverai spesso in casa per guardare "la partìda della Deaaaa!!") e la quantità inaudita di parenti (circa un milione, che ti capiteranno in casa quando se ne andranno gli amici) è portato a una vita sociale piuttosto intensa, durante la quale gli capiterà di "fare il bàmbo" con le altre, cercando generosamente di mettere in atto una tecnica manuale per "Proà la pressiùuuuu" a certe parti del corpo femminile (sulle quali, a dire la verità, medici e infermieri non sono soliti provare la pressione). Ma forse non ne sarai troppo sorpresa: è molto probabile che vi siate incontrati così.

Il bergamasco famoso che abbiamo scelto per rappresentare i suoi concittadini orobici è l'attore Giorgio Pasotti.