1. È portato per le storie a distanza. Il torinese è un trasfertista dell'amore, abituato da anni agli esotismi delle ragazze che vengono da fuori, spesso in missione per studio o lavoro. O d'estate nel padiglione estivo di Torino, cioè la riviera ligure di Ponente. Probabilmente tutte le sue ex vivono in un'altra città quindi non rischi di incontrarle mentre passeggi sotto i portici di via Po. Quando il torinese DOC si innamora è capace di farsi 800 Km a/r sulla Milano-Venezia tutti i weekend, per venire a trovarti. Ma non chiedergli di venire a vivere nella tua città: è utopia pura. Piuttosto dovrai essere tu a fare le valige e traslocare nell'ex capitale d'Italia. In caso contrario, se vuoi fargli una bella sorpresa, regalagli un Telepass. 

2. Probabilmente è arrugginito. Il torinese non è abituato a essere corteggiato né a corteggiare. Le schermaglie amorose non sono il suo forte perché, fedele all'imperativo sabaudo "non farti notare", prevedono un'eccessiva esposizione di sentimenti. Non si capisce come generazioni di torinesi siano riusciti ad accoppiarsi.

3. Non ti dirà «Ti amo». Non è anaffettivo, è solo molto (ma molto) torinese. Il suo dialetto non prevede la parola "amore" o il verbo amare. Il massimo dell'affettività concesso dalla parlata locale è un generico at voi bin (ti voglio bene): il torinese lo dice al suo cane come all'amore della sua vita. Non restarci male e preparati a rispondergli: Co mì (anch'io). 

4. Dovrai bere molti caffè. Torino, assieme a Trieste, è la capitale della torrefazione del nord Italia: qui l'espresso è un'istituzione. Preparati a un boost di caffeina perché il torinese è nottambulo. Quindi non meravigliarti se ti darà appuntamento dopo mezzanotte, ti porterà a ballare fino a notte fonda e poi ti proporrà di fare un giro a Superga per vedere l'alba.

5. Puoi intuire le sue intenzioni dal luogo dell'appuntamento. La mentalità del torinese è fortemente geografica. Basta sapere dove ti porta per per capire all'istante dove vuole andare a parare: al quadrilatero ti porterà a cena, a San Salvario o Vanchiglia ti proporrà di fare tardi davanti a drink (o più di uno) quindi probabilmente è in vena di lunghe chiacchierate, se ti porta in collina o vuole mostrarti il paesaggio o vuole farlo in macchina. 

6. Stai attenta alle spine. Il torinese è un istrice, ovvero naturalmente diffidente verso il prossimo. Il parallelismo tra Torino e la simpatica bestiola è stato coniato dai Subsonica e si applica benissimo anche ai suoi abitanti. Quindi non aspettarti grande trasporto al primo appuntamento e non bombardarlo di domande personali. Parla tu. Lentamente ti darà confidenza: si aprirà piano, ma poi non si fermerà più. Tornando ai Subsonica, è probabile che sia amico, parente, compagno di classe o ex fidanzato della cugina di qualcuno dei membri della band, quindi per sicurezza è meglio se impari tutta la loro discografia a memoria. 

7. Fatti incantare dalle leggende. Torino viene considerata una città esoterica, epicentro dei due triangoli magici: quello della magia bianca e della magia nera. Preparati a sermoni sulle grotte alchemiche e sui passatempi dei Savoia. Sappi che circolano decine di superstizioni e leggende a cui tutti i torinesi credono, compreso il tuo bellimbusto sabaudo. Lui troverà normalissimo importele come se fossero verità inconfutabili. Se sta ancora studiando si rifiuterà di salire con te sulla Mole (chi sale non si laurea). Quando passa un elicottero è probabile che strizzi l'occhio e ti dica: «È l'avvocato che torna a casa». Si riferisce a Gianni Agnelli, ma ovviamente scherza visto che è mancato anni fa. Tu fai finta di trovare la cosa molto divertente o si offenderà a morte.

8. Ti chiederà la prova d'amore a tavola. La cucina torinese è deliziosa, estremamente variegata e piacevolmente ricca di grassi. Prima o poi lui ti inviterà a cena in un ristorante piemontese DOC e il tuo stomaco verrà messo a dura prova. Si inizia con una decina di antipasti: la tradizione ne prevede 81, ma nessuno è mai sopravvissuto per raccontare che effetto fa provarli tutti. Seguono almeno un paio di primi (di solito agnolotti e tajarin) e un paio di secondi con il contorno. Per alleggerire la faccenda, tra i primi e i secondi viene servito il fritto misto alla piemontese: dai 7 tagli classici di carne alle verdure, passando per le interiora, i semolini, i biscotti, la frutta. Tutto rigorosamente impanato e fritto. Sopravvivere a un pranzo torinese classico senza avanzare nulla sarà considerata una prova d'amore. Superata la digestione sarà tuo per sempre.

Per rappresentare il torinese DOC abbiamo scelto Luca Argentero, che qualche tempo fa è venuto a trovarci in redazione e ci ha fatte innamorare tutte!