Gianna e Carlo sono una coppia aperta e amano divertirsi. Se anche tu sei come loro e l'idea ti intriga, potrebbero essere interessati a fare sesso con te, o iniziare una relazione. In ogni caso, vogliono aggiungere qualcosa in più a quel che c'è tra loro. Potreste essere tu e il tuo ragazzo… o tu e la tua ragazza. 
Ma sarà meglio che tu faccia 
sul serio, perché non sono propensi 
ad avventure 
di una sola notte.

Chiara ha 18 anni - ma ha già collezionato parecchie scottature. «Amo troppo, mi faccio coinvolgere troppo». E così ha deciso che vuole suddividere quell'amore tra più di una persona. Lei pone una sola condizione: «Voglio essere accettata per quella che sono».

Stefano desidera «libertà, onestà, divertimento». La sua ragazza ha già altri due amanti e un figlio, quindi lui ha parecchio tempo libero. «Ho il cuore e la mente aperti», dice nel suo profilo su OpenMinded.com, sito per incontri tra non-monogami. Insomma, sia Chiara che Stefano sono disponibili. 

Ma tu lo sei? Questa è la parte più complicata: è fondamentale capire come la pensi davvero prima di buttarti in una relazione di questo tipo. In primo luogo, cerca di capire perché credi che la tua relazione dovrebbe essere limitata a due sole persone. E perché ti infastidisce l'idea che due persone possano volere includere qualcun altro nella loro coppia? Fino a che punto le tue idee derivano dalla tua educazione? 

Per chi non ne sa nulla, la non-monogamia consensuale si esprime in moltissime forme. Esistono le relazioni poliamorose, in cui le persone hanno più partner sentimentali o sessuali. Ci sono le relazioni aperte, in cui una coppia primaria cerca all'esterno sesso o compagnia, ma poi ciascuno torna sempre a casa dal partner ufficiale. Ci sono poi gli scambisti, che sperimentano con altre coppie. In ognuno di questi casi, si parla di persone che improvvisano strada facendo in modo che la loro relazione continui a essere soddisfacente. 

Quindi, rifletti bene, perché non è più possibile ignorare gli altri modi di vivere la coppia oltre alla normale monogamia: è un fenomeno che sta dilagando in tutto il mondo. Secondo Terri Conley, professore associato di Psicologia alla University of Michigan e ricercatrice nel campo della non-monogamia consensuale, fino al 5% della popolazione americana vivrebbe una relazione non-monogama (dati recenti dicono che il 16% delle donne e il 31% degli uomini sarebbero inclini a provare). 

Anche in Italia qualcosa sta cambiando. A partire dalle comunità che girano intorno 
ai siti poliamore.org o rifacciamolamore.it che organizzano eventi per incontrarsi e conoscere questa realtà. Dati ufficiali non ce ne sono, ma non mancano i gruppi facebook di riferimento come "Poliamore e altre monogamie" o "Policome - Gruppo di confronto e supporto sul poliamore", entrambi con più di un migliaio di iscritti che si dichiarano aperti, poliamorosi e anche molto curiosi. 

LA STORIA DI SOFIA
Quando il ragazzo che avrebbe dovuto diventare suo marito l'ha lasciata, per Sofia è stato un brutto colpo, e ha deciso che non avrebbe mai più puntato tutto su un uomo solo. Poi ha incontrato Gianni, che aveva 22 anni (lei ne aveva 27). Nessuno dei due voleva avere vincoli, ma erano innamorati, così si sono messi insieme, mantenendo però la libertà di vivere delle avventure, a patto di dirlo prima all'altro e di informare l'amante di turno che avevano un partner fisso. 

Sofia, che era una cabarettista, andò in tournée e si trovò ad avere qualche storia con donne che seguivano lo spettacolo. Dal camerino scriveva un rapido messaggio a Gianni: "Ho incontrato una ragazza che mi piace, stiamo per uscire, vedremo che succede" – e lui non aveva problemi. 

Poi però Sofia ha conosciuto Luca e ha iniziato a frequentarlo assiduamente. Gianni era ancora il suo partner, ma Luca stava occupando sempre più spazio nella sua vita. «Sentivo che nel mio cuore c'era posto per amarli entrambi», dice Sofia. Poi anche Gianni iniziò a frequentare altre donne, e cominciarono discussioni interminabili: «Come ti fa sentire questa situazione? Che effetto ti fanno queste emozioni? Abbiamo bisogno di nuove regole?». 

Alla fine, Sofia e Gianni decisero di rompere. E lei  alla fine si è trasferita con Luca a Parigi, dove stava seguendo un corso post-laurea di scrittura creativa. Entrambi hanno un account Tinder e capita che lo controllino mentre sono a letto uno accanto all'altra.

Sofia trova molto più facile incontrare qualcuno che voglia una relazione aperta, Luca ha scoperto invece che le donne  sono più restie. Anche tra Sofia e Luca ci sono delle regole: possono andare con chi vogliono, ed entrambi preferiscono essere avvertiti in anticipo, ma dopo ne parlano poco. Tutti e due vedono il matrimonio e dei figli nel loro futuro. 

Sofia si considera poliamorosa e non esclude la possibilità di inserire un terzo partner nella relazione. Uno studio pubblicato sulla rivista Hormones and Behaviour rivela che i livelli di testosterone (e quindi di libido) sono più alti nelle persone che hanno relazioni poliamorose che nei monogami. 

Zhana Vrangalova, professore associato di Psicologia della New York University, che studia le relazioni non-monogame e il sesso occasionale, ritiene che questo dipenda molto dal tipo di legame. «Tendo ad aspettarmi che gli scambisti, che puntano tutto sul sesso, abbiano una libido più forte rispetto ai poliamorosi, i quali si concentrano sull'avere relazioni plurime a lungo termine, in cui il sesso non necessariamente deve giocare un ruolo fondamentale», dice. 

Sofia, parlando del suo passato, spiega: «Ero innamorata di un uomo ma lo tradivo, e provavo sentimenti profondi per la persona con cui lo tradivo. Era lacerante». Ora invece si sente appagata e serena.

POLIAMORE: DA QUANDO ESISTE?
Le relazioni multiple ci sono da tempo. Uno dei primi esempi documentati di poliamorismo è quello della comune di Oneida, esistita dal 1847 al 1879 nello stato di New York. Il termine poliamore però è molto più recente. Come spiega Carlo Consiglio, autore del libro L'amore con più partner (puoi scaricare la terza edizione sul sito dell'autore carloconsiglio.it), la parola poliamore si riferisce a una relazione impegnata e durevole fra più di due persone. 

Negli Anni 50 divenne più popolare lo scambismo, perché, secondo Elisabeth Sheff, autrice di The Polyamorists Next Door: Inside Multiple-Partner Relationships and Families, era un modo per esplorare il sesso senza drammi emotivi, mantenendo l'apparenza di una vita famigliare tradizionale. Un ulteriore cambiamento ci fu con l'avvento della pillola: l'amore libero la faceva da padrone. 

Questo fino agli Anni 80, quando l'emergenza Aids creò la cultura della paura: tutti dovevano tornare a essere monogami per salvaguardare la salute. E di nuovo, una volta capito come ridurre il rischio di contrarre l'Hiv, iniziò a riprendere quota l'idea che forse la coppia non è l'unica dimensione possibile dell'amore. Avere più partner è stata spesso considerata una fantasia maschile, ma da quando le donne sono diventate indipendenti, hanno cominciato a essere anche più audaci a esplorare questi mondi.

LA STORIA DI KATIA
Quasi tutte le persone che ho intervistato hanno accettato di comparire con il proprio nome perché la non-monogamia è uscita allo scoperto, e per chi la pratica non è un tabù. Anche Katia, 31 anni, avrebbe voluto usare il suo vero nome qui, perché l'accordo che ha con l'uomo che da sei anni è suo marito non è una cosa di cui si vergogna. 

Hanno regole ben precise: possono fare sesso con altri solo quando uno dei due è fuori città; non possono frequentare assiduamente la stessa persona; c'è una lista di persone con le quali non andare a letto, finalizzata a proteggere la coppia ed evitare che i due partner primari costruiscano una relazione amorosa con terzi. 

Fondamentale è raccontare tutto all'altro. «Perché è eccitante e può portare a fare sesso bollente», spiega Katia «ma anche perché a nessuno piace essere all'oscuro». Il motivo per cui Katia qui non compare con il suo vero nome è perché ogni tanto trasgredisce alle regole. Ha fatto sesso con un altro quando né lei né il marito erano fuori città. 

Poi, sulla lista degli amanti proibiti c'era un suo ex, e lei è andata a letto anche con lui con regolarità. Così, in sostanza, Katia sta tradendo pur vivendo una relazione non-monogama. «Mi sento in colpa quando infrango una regola», ammette Katia, e riconosce che non sarebbe contenta se dovesse scoprire che suo marito ha segreti di quel tipo. 


IN COSA SONO PIÙ BRAVI I NON-MONOGAMI?
Nella sua ricerca, Conley divide i soggetti in due gruppi. Il primo include i poliamorosi («persone che ammettono la possibilità di amare più di una persona contemporaneamente») e gli scambisti, le cui attività sessuali sono basate sulla coppia. Il secondo gruppo è quello delle persone che hanno una relazione aperta, ovvero quando i nuovi partner vengono incontrati singolarmente al di fuori della coppia. 

Entrambi i gruppi giudicano buono il loro livello di soddisfazione, ma il primo  (quello di poliamorosi e scambisti) se la cava meglio in termini di fiducia e impegno all'interno della coppia rispetto al gruppo che intrattiene relazioni aperte.

E, secondo Conley, i monogami possono imparare qualcosa da loro. «Molte delle strategie usate per aiutare le coppie sposate in crisi (come parlarsi molto chiaramente e sviscerare tutti i problemi) sono attuate abitualmente nei gruppi poliamorosi affinché tutti all'interno del triangolo (o quadrilatero che sia) siano contenti», dice. 

«Ma anche le persone che hanno relazioni aperte possono sembrare più sicure della loro coppia rispetto a chi ha relazioni monogame», aggiunge Conley. La paura più grande nella coppia monogama, infatti, è che il tuo partner trovi un altro amore. Ma se il tuo partner trovasse un'altra, ci andasse a letto e poi tornasse comunque da te, proprio come succede nelle coppie aperte? «Questo  è molto lusinghiero», osserva Conley. E dal punto di vista del sesso sicuro, dalla ricerca della Conley emerge un dato interessante: le persone che praticano la non-monogamia consensuale usano il preservativo molto più spesso dei monogami che tradiscono il partner fisso. 

LA STORIA DI ALICE
Fino a qualche settimana prima che la incontrassi, Alice era parte di un quadrilatero, che ora si è ridotto a un "triple" (un'unione a tre). Ecco come sono andate le cose: Alice, che è al secondo anno di università, ha incontrato Giorgio sull'app Whisper. Lui aveva 31 anni, lei 18. Al loro primo appuntamento, Giorgio le rivelò che era poliamoroso: faceva parte di un triangolo che si era appena sfasciato. 

Qualche appuntamento più tardi, portò Alice a casa sua per farle conoscere S., che aveva 25 anni. Il mattino seguente partì per un viaggio di lavoro, e al suo ritorno Alice e S. avevano legato molto. Presto Giorgio cominciò a frequentare una studentessa (la chiameremo Anna) che aveva incontrato online, e la inserì nella situazione già esistente. In pratica, ora erano in quattro. 

Dormivano tutti insieme nello stesso letto, a volte facendo sesso di gruppo, a volte in differenti combinazioni. In questo tipo di relazione puoi fare sesso anche al di fuori di essa, ma devi usare una protezione e informare gli altri. E devi accettare le regole della convivenza intermittente nella casa in cui vivi (in questo caso quella di Giorgio). 

Per quel che riguarda Anna, Giorgio le disse che si aspettava che lei continuasse a lavorare e studiare, ma lei lasciò sia lavoro che scuola. «A un certo punto ne ho avuto abbastanza e le ho detto di andarsene», dice Giorgio. Così sono tornati a stare in tre finché Giorgio, tramite amici, ha incontrato Maria, una 25enne assistente in uno studio veterinario. 

Alice non fu sorpresa che Giorgio si fosse trovato una nuova partner: in questo tipo di relazione ciascuno è libero di inserire un nuovo partner, purché donna (le donne sono tutte bisex, mentre Giorgio  non lo è e quando Maria ha proposto di far entrare un maschio Giorgio si è rifiutato). Poco dopo, il gruppo ha deciso che S. aveva bisogno di risolvere delle questioni personali che stavano creando problemi nella relazione: era ora di estrometterla. 

Alla luce di questa informazione, è legittimo chiedersi: perché sembra che Giorgio sia il capo e che le donne non abbiano molto potere? «Io sono un leader in ogni settore della mia vita», risponde Giorgio. Se la stessa frase me l'avesse detta Maria o Alice, avrei applaudito, e invece me ne sono andata con la parola "harem" che mi risuonava nella testa

Eppure per  Alice «il poliamore arricchisce tanto la mia vita. Sono innamorata di Giorgio e Maria e in più posso godermi le persone incredibili che incontriamo». Ad Alice piacerebbe invitare i suoi due compagni al pranzo di Natale con la sua famiglia e, dice, «ci stiamo lavorando». In pubblico, «ci teniamo per mano, ma invece di essere in due siamo in tre, e la gente ci guarda a bocca aperta». 

LA RICERCA DELLA FELICITA'
«Di fronte al poliamore la gente si sente  a disagio», dice Elisabeth Sheff. Il problema principale, secondo Conley, è che la società ha stabilito che la monogamia è la cosa giusta, anche se ci sono tante coppie che non sono felici. «Chi pratica la coppia aperta sostiene che la relazione "multipla" è la soluzione: chiudersi in due porta a tradimenti e infelicità». 

Allora, cosa dovremmo concludere? Dopo avere raccolto queste testimonianze, due pensieri mi ronzavano in testa. Il primo era che non riesco ad abituarmi all'idea di una vita che esca dal tracciato definito dai propri genitori. 

L'altro, invece, era che tutte quelle persone stavano cercando amore e felicità, come chiunque – solo che erano disposte a fare il possibile, anche cose che attirano sguardi scandalizzati per trovare il loro modo di amare. E in questo siamo davvero tutti uguali.