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«Max era maschio, sexy, sensibile, protettivo: il mio uomo ideale. Era gay e lo amavo». Marta, 29 anni, lo dice chiaro. A te è mai capitato di fraintendere le sue dolci attenzioni per qualcosa di più? Hai trovato in lui una sensibilità unica e ti sei sentita subito a tuo agio? Ok, è tutto bellissimo, ma lui non ricambia i tuoi sentimenti. E adesso che hai scoperto di esserti innamorata di un ragazzo che ama i ragazzi (e non le donne) ti senti tradita e frustrata.

IL RACCONTO DI MARTA
«Ho molti amici gay. Con loro mi diverto, mi sento a mio agio, li trovo molto più complici, affettuosi, leali rispetto a tanti amici etero che mi guardano sempre come una "preda". Al liceo il mio migliore amico era Tommaso, omosessuale. Con lui ne ho combinate tante, gli volevo bene più che a un fratello. In qualche modo ne ero cotta.

DURANTE L'UNIVERSITÀ, TRA STORIE FINITE MALE E FLIRT, 
ho continuato a frequentare ragazzi gay. E 4 anni fa, a 25 anni, mi sono proprio innamorata di uno di loro. Lui aveva già fatto coming out. Io in quel periodo avevo solamente voglia di divertirmi e stare bene. Non cercavo affatto il grande amore. E in Max avevo trovato quello che mi serviva: leggerezza, divertimento, complicità, fiducia, affetto, coccole, tenerezza. Avevo chiuso una storia difficile da poco (sono stata tradita più volte) e non mi fidavo di nessuno. In Max, invece, avevo riconosciuto il mio uomo ideale.

TRA NOI NACQUE UN RAPPORTO MOLTO BELLO E PROFONDO: 
studiavamo insieme, uscivamo, ci eravamo addirittura fatti un abbonamento telefonico per spendere meno al cellulare. Una sintonia incredibile. Mi ammirava, mi vedeva bellissima e mi riempiva di complimenti. Avevo trovato in lui un ragazzo sensibile, intelligente e anche molto sexy, maschio, protettivo come piace a me. Tutti pensavano che fossimo una coppia perché eravamo sempre insieme. Diceva che ero la prima ragazza che gli piaceva in un senso più profondo della semplice amicizia. Qualche volta dormiva da me quando tiravamo tardi con lo studio. Ma in realtà tra noi non c'era niente di più. Non c'è stato mai nulla, neanche un bacio. La cosa divertente è che sua sorella faceva il tifo per farci mettere insieme! Io lo adoravo così com'era e non volevo che cambiasse. Ma dentro di me iniziavo a non starci troppo bene in quella situazione. Ero stracotta, ma non mi sono mai veramente dichiarata.

DA UNA PARTE ASPETTAVO UN SEGNO DA LUI, UN AVVICINAMENTO DA PARTE SUA… UN MIRACOLO PRATICAMENTE.
Dall'altra, 
non volevo rovinare la magia di quel rapporto. Quindi rimanevo zitta e muta. Confessare il mio amore per lui sarebbe stato come tradire la sua fiducia. Cercavo di rispettarlo, non lo sbaciucchiavo più del necessario. Questa amicizia speciale è andata avanti per 3 anni. Lui aveva qualche flirt, ma alla fine correva sempre da me quando aveva le sue paturnie sentimentali. Una volta mi ha detto persino un "ti amo" (che spesso si usa per dire a una persona quanto è importante per te). Mi ha fatto commuovere.

ORA LUI È IN UN'ALTRA CITTÀ DOVE VIVE CON IL SUO COMPAGNO.
Ci sentiamo 
spesso e gli voglio un bene dell'anima. Sono single e faccio fatica a fidarmi dei ragazzi. Mi piacerebbe trovare un altro Max. Avere un uomo che ti ama e te lo ripete in senso platonico, senza un secondo fine, è meraviglioso».

LA PAROLA ALLA SESSUOLOGA
È comprensibile la cotta di Marta. Difficile non caderci, soprattutto se si ha un passato di delusioni amorose. Ma questa storia, in realtà, si presta anche ad altre letture. «Le donne hanno un rituale erotico diverso da quello degli uomini: cercano adulazione, il riconoscimento della loro femminilità, lusinghe, oltre all'attrazione fisica naturalmente. È con queste attenzioni che scatta l'interesse per un uomo, anche se non porta per forza al sesso», spiega la psicoterapeuta Maria Chiara Gugiari. «Il culmine erotico può essere la semplice complicità fisica, insieme ai preliminari, alle fantasie sessuali, all'autoerotismo, senza un rapporto completo. E un ragazzo gay bello, maschio e sexy può aprire canali di piacere incredibili», continua l'esperta. 

Sensibile, complice, affettuoso, romantico, apprezza la tua femminilità, ti riempie di complimenti: difficile non cadere nella trappola. Il problema è che un ragazzo omosessuale da te non vuole niente di più. «Se ti invaghisci spesso di maschi gay, forse sei in un momento della tua vita in cui hai bisogno di rassicurazioni e conferme della tua femminilità. Ti piace quella cornice e dentro di te sai bene che non ci sarà mai una conclusione. Cerchi qualcuno che sia vicino al tuo mondo, che lo capisca e che abbia una sensibilità simile alla tua», continua l'esperta. 

Un uomo di questo tipo è rassicurante. Non ti farà soffrire come hanno fatto gli altri. E ti ci attacchi come una ventosa. «Ma un maschio che ama i maschi appartiene a un universo di affetti, sentimenti e sessualità da cui le donne sono escluse. O al massimo entrano come buone amiche. Certo, può anche succedere che un gay si senta attratto da una donna. Ma te la senti di rischiare e di rimanere invischiata in una storia così? Questa persona di cui ti senti follemente innamorata rischia di farti soffrire. E non per crudeltà: semplicemente perché un omosessuale può darti affetto, attenzione, conforto, ma non passione e coinvolgimento sentimentale», continua la psicoterapeuta.

IL CONSIGLIO
Se ti accorgi che stai inseguendo un sogno impossibile da realizzare, trova il coraggio di fermarti. «A volte cadi in una pericolosa trappola d'amore perché vivi nella speranza di "salvare" quest'uomo e di vederlo, un giorno, cambiato, etero, solo per amore tuo. Dietro a questi meccanismi psicologici c'è spesso il rifiuto inconscio di vivere una relazione autenticaGuardati dentro e abbi il coraggio di chiederti perché è così facile innamorarti di ragazzi omosessuali e ti è invece difficile affrontare una storia con uomini etero. Forse perché hai tanta, troppa paura di essere delusa?».