«La prossima primavera sposerò Giorgio, il mio ragazzo da sei anni, il mio fidanzato da uno, l'uomo dal quale voglio tornare a casa ogni sera. Ma c'è una parte della cerimonia nuziale che mi impensierisce: lo scambio dei voti.

In particolare, la formula 

con cui ci si promette fedeltà, perché so che dovrò mentireIo non sono stata fedele a Giorgio finora e, per quanto mi piacerebbe poter dire il contrario, penso che non lo sarò neanche dopo il "sì". Ho 35 anni, e nei miei vent'anni di carriera amorosa ho tradito tutti i miei ragazzi, dal primo all'ultimo. 

Fin qui, sono sempre riuscita a non farmi beccare. Non era una cosa calcolata: non è che iniziassi una relazione  pensando: "Farò sesso anche con qualcun altro". Semplicemente andava così. O non ero con l'uomo giusto, non ero felice, o volevo di più della "normale" vita domestica. Così arrivava la sbandata – a volte un'avventura volante, altre una storia parallela di diversi mesi.

Quando una relazione clandestina finiva, mi dicevo che non avrei tradito mai più. Non volevo essere quel tipo di persona, e poi il rischio di essere scoperta dal mio uomo ufficiale era troppo grande: avrebbe di sicuro chiuso con me e sarebbe uscito dalla mia vita, e io non volevo. Poi però cominciavo ad annoiarmi e ci cascavo di nuovo. 

Con la pratica ero diventata molto brava a nascondere le mie emozioni anche a me stessa . Non era un modo di vivere molto sano, ma se non avessi avuto questo meccanismo difensivo, gli argini probabilmente avrebbero ceduto e io sarei annegata nei sensi di colpa

Ho dovuto  diventare una professionista dell'inganno. L'uomo con cui stavo prima di Giorgio, Francesco, era spesso all'estero per lavoro, quindi era facile per me avere una seconda vita da single. Quando tornava a casa e mi chiedeva della mia settimana, bugie e mezze verità mi uscivano dalla bocca senza sforzo. "Ho visto le mie amiche", dicevo, omettendo: "E poi sono finita a letto con un altro uomo". 

Poco dopo la fine della mia storia con Francesco, incontrai Giorgio a una festa. Quando iniziammo a frequentarci gli dissi dei miei trascorsi di infedeltà; lui non fece domande, e non penso avesse afferrato che era successo in ogni mia storia passata. Ma con Giorgio – come del resto era stato con tutti gli altri – speravo che sarebbe stato diverso, che non lo avrei tradito. 

Ho resistito per due anni, un autentico record per me. Ma da allora gli ho messo le corna con sei uomini. Loris è stato il primo. Viveva nel mio stesso palazzo e ci incrociavamo spesso. Una volta gli mandai un messaggio per ringraziarlo di avermi aiutato a portare in casa delle scatole pesanti. La sua risposta fu inaspettatamente audace: diceva piuttosto chiaramente che voleva venire a letto con me e mi lasciò sconcertata. 

Ma tra noi c'era una chimica innegabile, e ignorarlo, dal mio punto di vista, significava rinunciare a una parte di vita. Loris e io ci incontrammo in un albergo, mentre Giorgio credeva che avessi
un impegno di lavoro.
Il sesso fu fantastico, ma accadde solo quell'unica volta: penso che lui volesse soltanto pareggiare i conti con la sua compagna, che lo aveva tradito. Be', missione compiuta. 

A caldo, ero frustrata per esserci ricascata. Poi però mi sentii un'idiota non per quello che avevo fatto, ma perché mi ero lasciata usare per una ripicca. Il mio amor proprio aveva bisogno di una rivalsa. Fu allora che mi iscrissi a un sito di dating

All'improvviso, nell'equazione si era inserito un elemento di intenzionalità. Adesso stavo cercando attivamente altri uomini, invece di lasciar fare al caso. Era molto più eccitante, perché chattare con loro prima di incontrarli mi dava modo di conoscerli e far crescere l'alchimia. 

Carlo è stato il primo uomo che ho incontrato tramite il sito. Veniva spesso a Roma per lavoro, così ci trovammo un paio di volte per bere qualcosa insieme prima di fare sesso. Una volta ero tra le lenzuola stropicciate mentre Carlo faceva la doccia, quando ricevetti un  messaggio di Giorgio: "Mi  stai tradendo?". 

Mi prese il panico. Ero stata scoperta? In realtà, il mio fidanzato aveva trovato aperto il mio iPad su uno scambio di email tra me e un'amica, in cui facevamo commenti su un tipo che io trovavo niente male. Una cosa innocente, ma il tempismo non avrebbe potuto essere peggiore. 

Mi resi conto di quanto sarebbe stato orribile perdere Giorgio: avrei dovuto darci un taglio, ma non era facile come dirlo. Dopo quell'episodio ebbi un'altra avventura, poi feci la brava per un paio d'anni. Il brivido della novità era svanito (per il momento) ed era subentrata la consapevolezza del pericolo che correvo. 

Speravo di essermi disintossicata, ma dopo due anni di fedeltà la mia vita era troppo piatta per i miei gusti. Così tornai sul sito di incontri proponendomi con un altro profilo. Là ho incontrato Andrea, sposato con figli, che sto vedendo saltuariamente da un anno. Nessuno dei due vuole una storia fissa, ma il sesso tra noi è strepitoso. 

Finirà quando sarò sposata? No. Vorrei poter dire che sarò fedele una volta pronunciati i voti, ma so che non cambierà niente. Per quanto possa sembrare pazzesco, non mi sono sentita in colpa quando Giorgio mi ha chiesto di sposarlo – il pensiero dei miei tradimenti, passati e futuri, non mi ha neanche sfiorato. 

E al matrimonio non ci sarà nessuno che sappia tutta la storia. Giorgio non è sospettoso: viviamo insieme e io non nascondo mai il mio telefono (anche perché se nascondi qualcosa, a qualcuno verrà voglia di ficcarci il naso). Non cambio nemmeno i nomi degli uomini nella mia rubrica. Forse dovrei essere più cauta…

Non tradisco Giorgio perché manca qualcosa nella nostra relazione. Ci amiamo, e abbiamo una buona intesa sessuale. Voglio sposarlo e stare con lui per il resto della vita. Le mie scappatelle non tolgono nulla al nostro rapporto, anzi: l'eccitazione che mi regalano gli incontri clandestini rende più entusiasmante il nostro rapporto. 

Mi sono resa conto che la monogamia non corrisponde al mio modo di essere o ai miei desideri. Se c'è attrazione tra me e un uomo, non mi tiro indietro. Non sono certo l'unica ad avere questa inclinazione, ma tanti non hanno il coraggio di passare dalla fantasia alla pratica. 

Siamo condizionati a pensare che la monogamia sia la strada giusta, ma è un ideale imposto dalla società, e se potessimo sbarazzarcene credo che saremmo più felici. Sono una cattiva persona? No, so di non esserlo. E so anche che non è bello ingannare Giorgio, ma che posso fare? 

Penso che non andrò avanti così per sempre, di sicuro non posso immaginare di farlo ancora quando avrò settant'anni. Ma per ora non smetterò, perché significherebbe mentire a me stessa. Naturalmente, continuare così vuol dire mentire a Giorgio, cosa che detesto, ma in un modo o nell'altro, l'inganno è inevitabile. La variabile è solo chi decido di ingannare: me o lui. E per il momento scelgo lui».