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Con il termine "periodo refrattario" la scienza chiama quello che un po' tutte noi abbiamo sperimentato più volte nella vita: dopo aver raggiunto l'orgasmo maschile, il partner crolla.

Letteralmente: KO per un periodo, detto appunto refrattario, durante il quale l'uomo sembra completamente disinteressato a te e al sesso in generale. A volte addirittura si addormenta.

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Un periodo durante il quale ogni tentativo di "rianimarlo" va a vuoto e che potrebbe provocarti una certa frustrazione perché, magari, tu hai ancora voglia di fare sesso.

Ma lui no ed è normale che sia così!

Ti spieghiamo perché e come funziona il periodo refrattario nell'uomo, quanto tempo può passare tra due orgasmi maschili e come gestire al meglio il tempo refrattario per trasformarlo in un piacevolissimo momento di coppia.

Periodo refrattario: perché succede

Fare sesso richiede un buon dispendio di energie (circa 150 calorie in mezz'ora), con conseguente fatica fisica e necessità di riposo.

Che l'orgasmo stancasse gli uomini più delle donne lo sappiamo bene.

Il maschio tende a considerare il rapporto sessuale come una sorta di combattimento, concluso il quale si rende necessario il "riposo del guerriero".

Dietro questo comportamento, c'è una spiegazione scientifica.

Lo dice una ricerca da parte degli scienziati dell'Inserm (l'Institut National de la Santé et de la Recherche Médicale di Parigi) che afferma che il cervello degli uomini è progettato proprio per "spegnersi" dopo aver fatto sesso.

Dopo un'eiaculazione l'uomo entra in una fase di stand by, detta periodo refrattario, durante la quale ha una caduta a picco del desiderio.

Nemmeno se stimolato adeguatamente riesce ad avere una nuova erezione.

Il pene diventa così sensibile che perfino uno sfioramento può risultare fastidioso o provocare addirittura dolore.

Subito dopo l'orgasmo, il cervello degli uomini libera due ormoni: l'ossitocina, responsabile dell'abbassamento del livello testosterone, che ha come effetto collaterale il calo del desiderio sessuale (ma parallelamente facilita l'attaccamento) e la serotonina che induce il sonno.

Tempi di recupero

Il periodo refrattario varia da uomo a uomo ma sicuramente dipende da molti fattori, in primis dall'età.

A 20 anni per riprendersi a un ragazzo bastano anche 10 minuti. Dopo i trenta può arrivare anche a 20-30 minuti, mentre poi si allunga fino a oltre le 24 ore nell'uomo maturo (ma per fortuna l'over compensa con la capacità di controllo: avrà meno rapporti nella stessa notte ma molto più lunghi come durata!).

Anche il contesto, lo stato emozionale o quello fisico, possono influenzare sia in meglio che in peggio la durata del periodo refrattario.

Così come l'intensità del "primo atto" un conto è riprendersi da un rapporto di un'ora, un conto è ricominciare dopo una sveltina di dieci minuti scarsi.

Cosa puoi fare tu

Sii sicura di te: e non pensare di essere tu il problema. Qualche minuto concediglielo! Per riprendersi dalla fatica!

Lascialo riposare stanco e sazio di piacere. Se non gli viene concesso un po' di tempo per recuperare, in silenzio, il livello di testosterone si abbassa ancora.

Non iniziare a raccontargli i tuoi sogni e le tue speranze per il futuro (ci sarà tempo per quello) e soprattutto evita di parlare di lavoro, problemi domestici o pettegolezzi delle amiche, tanto non ti ascolterebbe!

Parla al più di cose che gli interessano e non esigere troppa concentrazione.

Come hanno scoperto alcuni ricercatori francesi, la corteccia cerebrale (fondamentale per fattori come l'attenzione, la coscienza e la consapevolezza) smette (provvisoriamente) di funzionare subito dopo il raggiungimento del massimo piacere.

Tienilo per mano. Darsi la mano favorisce il rilascio di ossitocina e prolattina, gli ormoni che gli fanno venire voglia di esserti vicino. Dopo il sesso lui è accaldato ed esausto, per questo può dargli fastidio stare abbracciati.

L'unico modo per completare la magia è dormire. Invece di stare appiccicati attaccandosi all'altro tipo "koala", cerca di addormentarti nella posizione che soddisfa il suo bisogno di spazio: spalla contro spalla.

Sempre pronti, però, ad accettare un avvicinamento notturno. Secondo gli studiosi è la posizione di una coppia che coppia funziona bene: amate i vostri spazi evi fidiamo l'uno dell'altro.

Aspetta il mattino, quando il testosterone (l'ormone maschile più importante, prodotto principalmente dai testicoli, ma in parte anche dalla ghiandola surrenale) raggiunge il suo picco.

È quasi sei volte superiore alla media del resto della giornata. Complici le (involontarie) erezioni mattutine, legate alla fase del risveglio, lui sarà più facilitato e invogliato a iniziare un rapporto sessuale.

L'ora ideale è tra le 6.30 e le 7. Provare per credere. Quei gesti erotici tra sonno e veglia sono una stuzzicante promessa!

Dopo l'orgasmo lui potrebbe essere temporaneamente fuori gioco, quando tu invece sei ancora eccitata. Succede...

Considerato che la donna non ha periodo refrattario e che solitamente, quando gli uomini arrivano al culmine, spesso le partner non sono ancora vicine al piacere.

Prova a coinvolgerlo così:

  • Sfiorati e respira profondamente, così gli fai capire che sei ancora eccitata.
  • Divertiti a giocare un po' insieme. Il momento del relax dopo il sesso è ideale per sperimentare per esempio un nuovo tipo di vibratore.
  • Guardate insieme un dvd. Non deve essere necessariamente un film pornografico, basta che contenga qualche scena molto hot o sia divertente: ridere è già un passo avanti, no?
  • Chiedigli di recuperare con l'orale, con una lingua paziente (vagina, clitoride, piccole e grandi labbra). Se non si dimostra un abile linguista, puoi anche muovergli dolcemente la testa con le mani e guidarlo con i ritmi che desideri: se stimolata bene, per una donna è molti più facile un orgasmo di tipo clitorideo.
  • Dopo l'orgasmo il suo pene è particolarmente sensibile, meglio quindi evitare di toccarlo, almeno all'inizio. Lui si deve riposare, non eccitare. Comincia tu. Passagli una mano sulla schiena in segno di fiducia e intreccia le gambe con una delle sue. Puoi massaggiargli il torace e baciarlo di tanto in tanto. Allentare la tensione muscolare fa calare l'ansia, fattore importante per avere una seconda erezione. Gli ormoni scatenati dal bacio daranno una scossa di piacere.
  • Buttalo giù dal letto. Una buona circolazione è importante per mantenere l'erezione: basta alzarsi in piedi e fare due passi per migliorarla.
  • Offrigli uno spuntino a base di sostanze che hanno la capacità di migliorare l'erezione: ginseng, miele, noci, nocciole e arachidi, cioccolato e banane (nessuna allusione alla sua forma fallica). Le briciole a letto non sono ammesse, si infilano nelle lenzuola e sono fastidiose!
  • Fai durare di più "la prima". Sperimentando magari nuove posizioni che possono aiutare l'uomo a mantenere l'erezione più a lungo durante il rapporto: a cavalcioni (tu stai sopra di lui). Oppure la posizione "pecora" che permette una stimolazione vaginale più profonda e allo stesso tempo permette all'uomo di raggiungere con le mani il clitoride e i seni.
  • Dimentica il mito dell'orgasmo simultaneo, che accade (quasi) solo al cinema. I tempi di un uomo e di una donna sono diversi. Il divertimento sta nello scoprirli, ascoltarli e assecondarli. Non è la fine del mondo se non succede di venire insieme.

La cosa più importante in assoluto è la la qualità del rapporto. Il numero di volte o la durata non contano quanto conta l'intensità o la capacità di trasmettere emozioni al proprio partner.

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