Ad oggi, la maggioranza delle donne ancora non sembra consapevole dei veri motivi che riducono l’efficacia della pillola. Infatti, solo il 7% delle donne intervistate è consapevole che gli ormoni assunti per via orale potrebbero non essere assorbiti correttamente o completamente dall'organismo, magari in seguito a dissenteria o vomito. Ben il 35% di chi usa metodi ormonali ritiene (a torto!) che la pillola sia sicura anche in caso di intolleranze alimentari, spesso causa di questi disturbi.

«Questi sono dati allarmanti. In Italia più di 96.000 donne soffrono di celiachia, mentre il numero di persone sensibili al glutine o intolleranti al lattosio continua ad aumentare. Ma le donne sono ancora poco consapevoli di cosa può mettere a rischio l’efficacia contraccettiva» commenta la Dottoressa Paola Parenti di Doxa Pharma.

«Molte donne pur soffrendo di disturbi gastrointestinali per un cattivo stile di vita o per patologie come la sensibilità al glutine, l’intolleranza al lattosio o la celiachia, continuano ad usare la pillola che non è né la scelta migliore né l’unica possibile» avverte la ginecologa Alessandra Graziottin. Infatti, gli ormoni contenuti nel contraccettivo orale potrebbero non essere assorbiti correttamente a causa di frequenti episodi di diarrea, di un’infiammazione intestinale cronica o di una sindrome da malassorbimento.

Per le donne che hanno questi disturbi il cerotto contraccettivo è il metodo ideale, in quanto gli ormoni vengono direttamente assorbiti attraverso la pelle. L’anello, invece, potrebbe aggravare processi flogistici che per contiguità possono estendersi dall’intestino alla vagina e aumentare la suscettibilità alle vulvovaginiti da Candida