In un momento storico in cui la precarietà sembra essere parte integrante della nostra vita, non solo professionale, è giusto affrontare un nuovo amore con la consapevolezza che tanto, nel giro di pochi anni, saremo già al capolinea? È davvero così? O tu pensi che i sentimenti non hanno data di scadenza? A porsi questa domanda è anche la commedia francese L’amore dura tre anni, uscita qualche tempo fa nelle sale e che dal 6 marzo è disponibile in Blu-ray e Dvd. Il regista Frédéric Beigbeder è anche l’autore dell’omonimo romanzo in cui, il protagonista Marc (interpretato sul grande schermo da Gaspard Proust) in seguito a una burrascosa e deludente separazione si ripromette di vivere relazioni amorose che non superino i tre anni. E sarà proprio questa la tesi del romanzo che decide di pubblicare, finché non conosce Alice (Lousie Bourgoin) e la sua teoria viene fortemente messa in crisi…

Iniziare una storia d’amore prevedendo di chiuderla entro i tre anni toglie sicuramente molto della poesia e dello slancio che caratterizzano i primi mesi di una relazione e nonostante le cocenti delusioni che ognuna proverà nella vita, ogni volta vale la pena riprovarci augurandoci che sia “per sempre”. Ma è anche vero che costruire una storia solida e duratura richiede impegno, non solo amore allo stato puro. La psicoterapeuta e sessuologa Barbara Florenzano ti indica alcuni suggerimenti per tentare di far durare la storia d’amore il più a lungo possibile!

Da fare

  • Divertirsi: se non si ha lo stesso senso dell'umorismo, se la vita di coppia diventa funzionale solo alla sopravvivenza (io cucino, tu lavi, io vado a prendere i bambini…), se non si condividono dei piaceri insieme, la fiamma si spegnerà in men che non si dica. Non nel senso che la storia finirà, ci sono tante coppie che vanno avanti così e si abituano a una routine mortalmente noiosa, ma questo non significa che siano felici...
  • Curare il proprio aspetto fisico e mantenere sempre un certo pudore per alcune personalissime "attività" corporee, non per soddisfare un modello di bellezza, ma perché l'importante è piacersi. Se ci piacciamo ci sentiremo sempre pronti a conquistare il nostro partner.
  • Mantenere la giusta distanza: è l'equilibrio che si cerca per tutta la vita, non troppo vicini, il rapporto non respirerebbe, non troppo lontani, il legame non si sentirebbe. E si cerca per tutta la vita perché nel tempo cambiamo e la stessa distanza non va bene per sempre, sono necessari continui aggiustamenti.
  • Fare l'amore: certo anche la frequenza è importante, ma la qualità è un aspetto imprescindibile. Fare sesso fa bene se il sesso è fatto bene, altrimenti può diventare un'attività addirittura controproducente (penso a quelle donne che dicono di sì per far contento lui e poi si sentono arrabbiate con se stesse e, piano piano, si allontanano). Chiedete quello che vi piace, parlate anche fuori dal letto di cosa vorreste cambiare o fare un po' diversamente tra le lenzuola, giocate, sperimentate! Esistono tanti modi di fare l'amore quante coppie al mondo, trovate il vostro e ri-cercatelo continuamente, il sesso è un collante potentissimo se ve ne prenderete cura.
  • Ascoltare, mettersi nei panni dell'altro, prendersi la responsabilità: quando ci sono dei disaccordi spesso ci arrocchiamo sulle nostre posizioni, smettiamo di ascoltare l'altro, non proviamo a metterci nei suoi panni per comprendere le sue ragioni, non ci prendiamo la responsabilità della distanza che si è creata. Sono azioni che implicano umiltà, capacità di mettersi in discussione, pazienza, empatia e amore….

Da non fare

  • Criticare la famiglia d'origine del partner: ognuno di noi conosce i difetti dei propri genitori, fratelli e parenti più stretti ma sentire esprimere critiche dall'esterno, anche le stesse che faremmo noi, tendenzialmente ci disturba e, soprattutto, non ci aiuta. Per quanto intricati possano essere i nostri rapporti familiari, una parte di noi ama i consanguinei stretti e soffre nel sentirne parlar male
  • Spiare: la sua posta, il cellulare, facebook, diari, tasche, portafogli… Ognuno di noi ha il diritto di avere dei "segreti", una sfera assolutamente personale della quale fare quello che si vuole. Il controllo ha un effetto assolutamente controproducente sulla relazione, più cerchiamo di stringere la corda più al partner verrà voglia di ribellarsi. Rimarrà con noi soltanto se lo vuole e non c'è un altro modo, non possiamo imporci a nessuno….
  • Criticare l'altro se non è utile: meglio evitare se pensiamo che la nostra "osservazione" non lo aiuterà al cambiamento. La struttura caratteriale di una persona non cambia nel tempo, si possono smussare gli angoli, cambiare piccole abitudini, ma nessuno si sforza al cambiamento se non ritiene che lo stesso farà bene prima di tutto a sé. In buona sostanza se non amiamo l'altro nella sua "essenza" è meglio cambiare partner. In buona sostanza non cerchiamo di plasmare l'altro ai nostri bisogni, è un'attività dispendiosa quanto inutile.
  • Pensare che lui/lei possano leggerci nel pensiero e, per questo, non dirgli/le di cosa avremmo bisogno. In generale le persone sono tutte diverse, uomini e donne in particolare hanno meccanismi lontani gli uni dalle altre… molto meglio chiedere, parlare apertamente che non vuol dire dirsi tutto o parlare dello stesso argomento come in un loop (senza andare da nessuna parte).
  • Considerare l'altro nostra proprietà: non è lui/lei ad essere nostro/a, è la relazione che ci appartiene e una relazione non è mai acquisita una volta e per sempre ma è una conquista quotidiana che comporta piacere e richiede impegno.