Quando Katy Perry ha fatto la classifica dei suoi amanti migliori (il produttore/dj Diplo al terzo posto, l'attore Orlando Bloom al secondo e il musicista John Mayer in testa), mi sono sentita chiamata in causa. Intanto perché Diplo e John Mayer sono i miei sogni erotici della vita, mica solo perché sono fighi, ma anche perché sono artisti pop geniali e imprevedibili (Diplo è il bianco che ha portato la dancehall nera nella discoteche non afro-americane, cosa che lo ha reso uno dei più grandi attori dell'appropriazione culturale in atto in Usa e nel mondo, mentre John è tipo uno dei migliori chitarristi del globo che a un certo punto della vita ha abbandonato la sua vita bling bling di Hollywood per andare a ritirarsi due anni tra le montagne del Montana).

Dicevo che quando Katy ha detto pubblicamente chi era la sua best fuck, mi sono sentita chiamata in causa perché è un discorso che ho fatto tante volte con amiche, conoscenti, colleghe. E ho pensato che era arrivato il momento di capire perché a noi donne piace tanto dare le pagelle a letto, insomma dire a noi stesse e alle nostre amiche chi scopa meglio tra quelli che ci siamo scopate (parliamo molto anche di piselli in generale, deridendo spesso l'uomo che ce l'ha piccolo, ma questo è un discorso a parte, che merita una trattazione futura, guai a confondere la best fuck con il best pisello).

Il primo motivo è semplice: «Si tratta dell'ennesimo modello maschile di comportamento che entra nel territorio femminile», spiega Emmanuele A Jannini, docente di Endocrinologia e Sessuologia Medica all'università Tor Vergata di Roma. Da anni è in atto un fenomeno per cui alcuni comportamenti tipici di un genere vengono assorbiti dall'altro, per cui gli uomini hanno cominciato a depilarsi le sopracciglia, per dire, mentre le donne hanno cominciato a parlare senza problemi, e pubblicamente e con atteggiamento "bossy", di sesso, cosa che invece fino a non molto tempo fa era un'esclusiva del sesso eletto, cioè degli uomini. È come se ci fosse una maggiore fluidità tra le due identità sessuali, una commistione continua, e siccome si tratta di un fenomeno in piena attuazione, spesso viene esasperato: del resto, sulle novità, a chi non piace indugiare? Ecco il perché dell'esplosione delle sopracciglia ala di gabbiano e dei petti glabri tra i giovani uomini, e le tante classifiche di best fuck, e di piselli più o meno grandi, e in generale di sex talk tra le loro coetanee

L'altro motivo è che, così facendo, vinciamo noi

Perché se gli uomini li tocchi sulla loro abilità sessuale e cioè sulla perfomance del pene, è come mettergli un dito dentro al cuor e spingerlo in fondo, finché il cuore si rompe. L'identità sessuale maschile infatti, cioè il sentirsi maschio, si basa (anche) sul pene e sul complicato meccanismo di pompe idrauliche, sangue e ormoni che porta all'erezione. Si tratta di cose che non dipendono, in nessun modo, dalla volontà: l'uomo non controlla l'erezione, che dal canto suo è uno dei fenomeni più caduchi del corpo umano (a volte basta il volo di una zanzara a rovinarla). Con uno sforzo di volontà si può cercare di resistere al dolore, correre più forte, o restare vigili, ma se il pisello va giù, hai voglia tu a comandarlo con la mente.

Noi donne invece abbiamo un'identità sessuale più solida

Noi siamo, virtualmente, sempre pronte a fare l'amore, e quindi a procreare. La vagina è lì, si deve solo schiudere e accogliere. Noi non dobbiamo dimostrare niente a nessuno. Tutto questo per dire che quando una donna fa pubblicamente la classifica degli uomini che scopano meglio, vuol dire che sta facendo del sano dissing. Si sta prendendo qualche rivincita. Sia che lui ascolti o meno, la donna che dice primo, secondo e terzo, si sente forte, potente, si sente tribunale, corte costituzionale e tar messi insieme, in un delirio di onnipotenza immaginario ma molto soddisfacente. Sa che colpirà l'uomo nel profondo. Non a caso, l'unico dei tre ex menzionati da Katy Perry che ha commentato pubblicamente la sua classifica è stato proprio l'ultimo classificato, Diplo.

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Perché le parole più temute dagli uomini non sono "Ti lascio", ma "Tutto qui?".

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