Nel pieno dello scandalo delle foto paparazzate di celeb nude (Non guardarle!), l'opinione – orribile, poco carina, pessima – di molte è che se non vuoi che ci siano tue foto nude in circolazione, semplicemente non te le dovresti fare. Ma si tratta di opinioni di persone decisamente poco aggiornate.

Questa settimana, Cosmopolitan.com ha intervistato 850 lettori (il 99 percento erano donne, di età media 21 anni) riguardo alle foto nude. L'ottantanove percento di loro, almeno una volta nella vita, si sono fatte delle foto senza veli. E di queste lettrici, solo il 14 percento si è pentita, mentre l'82 percento lo rifarebbe. (Ma al 91 percento di loro non è mai capitato che tali foto girassero in pubblico). Garantendo l'anonimato, abbiamo chiesto ad alcune delle intervistate di condividere con noi le loro storie.

Amo farmi fotografare nuda.

«Io e il mio fidanzato frequentiamo due università diverse. Siamo al secondo anno, e abbiamo imparato molto su come far funzionare una storia a distanza. All'inizio, l'idea di mandargli le mie foto mi dava fastidio, ma quando poi l'ho fatto e ho capito quanto era divertente, non me ne sono pentita. La fiducia è essenziale se ci si scambia delle foto. Se hai dei dubbi riguardo alla vostra relazione, non dovresti mandarle (almeno non con il viso). Io e il mio ragazzo stiamo insieme da quattro anni adesso, e io mi fido totalmente di lui, per questo non ho problemi a mandargli le mie foto. È un modo divertente di dirgli che sono arrapata. E poi è anche una bella iniezione di autostima sentire dal tuo uomo quanto sei bella quando non ti senti proprio hot».

«Sono un'artista, e per lavoro mi occupo principalmente di salute e dell'immagine del corpo. Farmi foto nuda è un modo di superare alcuni dei traumi che ho avuto da piccola, quando ho avuto un cancro. Mi ha causato diversi complessi. Queste foto mi aiutano a superare le mie insicurezze, e a creare un tipo di arte che incoraggi altre donne a fare altrettanto».

«Ero una di quelle donne che sono assolutamente contrarie alle foto nude. Dopo che sono uscita con un ragazzo in particolare, e dopo un po' di convincimento, ne ho fatta qualcuna. Quando ci siamo lasciati, la cosa mi ha subito fatto preoccupare e me ne sono pentita. Ora non me ne pento, e probabilmente lo rifare, ma con un po' più di censura. Quelle foto di me nuda sono state un'iniezione di autostima, mi hanno aiutato a sentirmi più a mio agio con la mia sessualità e hanno migliorato la mia vita sessuale».

Ho avuto delle esperienze terribili con le mie foto nude.

«Non mi dispiaceva farmi delle foto nuda per il ragazzo che avevo allora. Ma quando ci siamo lasciati in malo modo, mi è venuto il panico. Che cosa ne avrebbe fatto di tutte quelle foto? Gli ho chiesto di cancellarle, ma lui si è rifiutato. Mi disse che erano di sua "proprietà," e che poteva farci quello che voleva. Non so se poi le abbia messe online (se cerco il mio nome su internet non esce niente), ma adesso faccio molta più attenzione».

«Quando ero alle superiori, ho mandato una foto intera di me, nuda, a un amico con cui avevo da un po' un flirt. Non è che volessi proprio mandargliele, ma poi mi sono detta, perché no? È un tipo carino e affidabile. Avevo 15 anni ed ero ingenua, non immaginavo le conseguenze che potesse avere una mia foto nuda in mano a qualcuno. Mi disse che ero sexy, e che aveva cancellato la foto. Poi, qualche mese dopo, ho ricevuto la mia foto da un numero che non conoscevo. Ho capito che voleva dire che la foto era circolata, e ho cercato di risalire al numero da cui mi era arrivata, poi ho scoperto che era di un mio amico che sta in una città qui vicina. Così ho scoperto che la foto era girata praticamente tra tutti i ragazzi che io avessi mai conosciuto… e, prima che finissi le superiori, tutta la scuola mi aveva vista nuda. È stato tremendamente mortificante, e ne soffro ancora le conseguenze adesso che ho 22 anni. Spero che molte ragazze imparino leggendo la mia storia».

«Le mie foto sono finite in circolazione perché la mia migliore amica se le era girate dal cellulare di un tipo. Le usava per ricattarmi, e per far sì che la gente mi odiasse e giudicasse. Ho tirato in ballo la polizia, e alla fine le foto sono state cancellate. Ma passare una cosa del genere non è facile. Diciamo che io e lei adesso non siamo più amiche».

Le mie foto nude hanno iniziato a girare.

«Quando ero al liceo, mi piaceva un ragazzo dell'ultimo anno che giocava a calcio, e che mi ha chiesto delle foto nude. Volevo dimostrargli che ero matura e sexy (io ero al secondo anno), così l'ho fatto. Sono finite sulla bacheca negli spogliatoi della palestra nel giro di 24 ore. L'allenatore le ha anche viste, e pare che si sia fatto una risata. Ha detto ai ragazzi di toglierle, ma n0n ha preso provvedimenti».

«Una volta io e il mio ragazzo ci siamo fotografati a letto. Dopo che ci siamo lasciati, ne ha messa una su Facebook per ricattarmi, perché voleva che tornassimo insieme. E come no?! Le ho segnalate tutte. Poi, visto che non sono state tolte subito, ho chiamato sua madre. E ci ha pensato lei! Io amo quella donna».

«Un hacker mi ha rubato le foto dal cellulare, e poi un tizio le ha mandate al mio ragazzo dicendogli, 'Hey, la tua ragazza è molto carina.' Ha quasi rovinato la mia relazione».

«Il mio ragazzo non aveva ancora il cellulare, ma riusciva a collegarsi al Wi-Fi, così gli ho mandato delle foto nude di me usando un'app chiamata GroupMe. Era la nostra chat privata. Ma non sapevo che l'app ha anche un sito dove si possono vedere tutte le foto. Abbiamo smesso di usarla e non ci siamo mai più fatti foto».

«L'anno scorso, su un sito di sharing di foto spinte, c'era un post con delle foto di me quando avevo due o tre anni, il che era già parecchio inquietante. Poi la discussione si è trasformata in uno scambio selvaggio delle foto delle ragazze della mia città. Un po' come quando ti scambi le figurine, solo che ci si scambiava pubblicamente foto di ragazze nude. Solo perché ti sei fatta una foto nuda non vuol dire che sei una troia o che sei una facile, anzi non dovresti proprio essere giudicata per questo».

Via Cosmopolitan.com

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