1. Pensavo di essere bravo ad ascoltare gli altri: non è così, non ancora almeno. Quando mi accusavano di non fare attenzione, cercavo notoriamente di dimostrare le mie doti da ascoltatore impeccabile ripetendo, parola per parola, quello che mi era stato appena detto. Tuttavia, dopo che, di recente, ho dato a una domanda specifica («Allora, domani cosa fai?») una risposta del tutto inappropriata («Giovedì!»), mia moglie ha deciso che doveva prendere provvedimenti. Mi ha fatto notare che ripetere come un robot una stringa di parole non significa che tali vocaboli siano stati elaborati da un cervello. Da allora adesso, quando “ascolto,” mantengo il contatto visivo.

2. Non tutti i problemi necessitano di una soluzione. Cercare di analizzare i problemi di mia moglie nel tentativo di suggerirle una soluzione logica e razionale non è sempre (così mi dice) il modo migliore di darle aiuto. Non è necessariamente questo che si aspetta quando torna a casa nervosa perché ha passato una giornata particolarmente frustrante a togliersi dalle scarpe il vomito di qualche bambino (no, non lavora alle giostre, è una psicoterapeuta infantile). A volte non ha voglia di sentire un intervento in stile conferenza sull’importanza delle salviettine umidificate, vuole solo sfogarsi un po’, mentre la abbraccio e le confermo che ci sono cose nella vita che, effettivamente, fanno schifo.

3. Ma se è un problema di quel tipo, le compro un gelato. Perché, quando gli abbracci non bastano, mia moglie mi ha svelato un’arma segreta che migliora sempre la situazione per quanto possa essere incasinata: non c’è niente che un buon cono gelato con la panna non possa risolvere.

4. Non puoi vincere in un matrimonio. Siamo entrambi essere umani, con le nostre emozioni e i nostri difetti. I litigi dovrebbero avvenire non per decidere chi ha “ragione” o “torto,” ma piuttosto per come le nostre azioni fanno sentire l’altro. Per ogni piccolo nervosismo che mia moglie riesce a farmi scattare, io l’ho di sicuro infastidita altrettante volte con qualche mio atteggiamento (tesoro, se mi stai leggendo: mi dispiace di non aver pulito il lavandino dopo che mi sono fatto la barba. Metto a posto tutto quando torno a casa). Si tratta di un atteggiamento molto più costruttivo e salutare per una relazione. Tranne quando lei mi finisce le patatine: è una cosa che non si fa!

5. Non ha un bottone per accendere/spegnere la sua eccitazione (come ce l’ho io). «C’è qualcosa che non va?», le ho chiesto una volta, dopo che avevo tentato di farla andare su di giri tamburellandole diverse parti del corpo, manco fosse il pannello dei comandi di un aeroplano. «Ho bisogno di sentirmi corteggiata», mi ha spiegato. Può sembrare strano, ma ascoltami bene: quando sei sposato con la tua migliore amica, è facile dimenticarsi del fatto che è una donna, e che il suo corpo funziona in modo diverso dal tuo. Non voglio dire che mi dimentico letteralmente del fatto che sia una donna, o che la consideri in qualche modo asessuata: mia moglie è sexy. Ma quando vedo che lei è l’unica persona che capisce le battute idiote che faccio, che le trova divertenti tanto quanto le trovo io, mi dimentico che non siamo fatti dello stesso materiale. E il materiale di cui è fatta lei ha bisogno dei preliminari.

6. Parla di TUTTO. SEMPRE. Non lasciare che nulla del vostro rapporto deperisca. Cose insignificanti, di cui pensavi non valesse la pena di discutere, prima o poi salteranno fuori, e nel momento meno opportuno (ad esempio, mentre state salendo su un volo di 14 ore diretto in Sudafrica). Se mia moglie avesse un mantra matrimoniale, sarebbe probabilmente “Dimmi quello che provi,” mentre il mio sarebbe: “Non c’è niente che non si possa aggiustare con un po’ di sesso!” (e il suo è più produttivo).

7. Quando ti senti egoista, allarga lo zoom. Da quando sono andato a vivere con mia moglie, ho perso il titolo di Signore dell’Appartamento, quello che una volta deteneva il diritto assoluto di spararsi intere giornate di calcio. I compromessi – come guardare Trono di Spade, accoccolati insieme sul divano – sono necessari dentro casa come lo sono fuori. Mia moglie ha addirittura trovato una frase che mi dice quando mi fisso troppo su minuzie da narciso: «Allarga lo zoom». Frase che, a volte, accompagna con un massaggino alla testa o un’omelette, così da mostrarmi, in maniera casuale, come ci si possa occupare altruisticamente di un’altra persona. Un’abilità che potrebbe tornarmi utile quando metteremo al mondo dei figli… (un giorno o l’altro.)

8. Essere un fan non vuol dire amare. Tecnicamente, credo di averlo imparato in seconda media. Ma mia moglie mi ha dimostrato che non è una teoria applicabile solo alla pubertà. Non devi essere il primo fan degli hobby o degli interessi di tua moglie/marito per essere un compagno amorevole e premuroso. Mia moglie sa essere molto sincera con me quando si tratta della band rock assolutamente improvvisata con cui suono ogni tanto. Lo so che non le piace, e va bene così. Il nostro matrimonio durerà tutta una vita in cui, ne sono certo, troverò altri hobby bizzarri con cui occupare i giovedì sera. Vi immaginate che pressione le farei se dovesse venire a tutte le nostre esibizioni solo per farmi sentire amato? Preferisco che si dedichi a essere la mia amata moglie e la mia amante premurosa. Essere la mia fan numero uno non è un titolo di cui deve preoccuparsi.

Via Cosmopolitan.com

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