Dato che, tanto per cominciare, è raro che una donna abbia l'orgasmo durante un rapporto, puntare addirittura sull'orgasmo vaginale mi è sempre sembrato un po' strano. Molte volte dopo il sesso, non avendo avuto NESSUN tipo di orgasmo, la persona con cui stavo mi ha domandato se avessi avuto, nello specifico, un orgasmo vaginale. O se lo avessi mai avuto. O su come "regalarmene uno" (e perché i maschi devono poi metterla sempre in questi termini? Manco esistesse un negozio in cui andare a comprarli...).

È davvero raro sentire di donne che arrivano all'orgasmo solo grazie alla penetrazione, ma un po' come nel caso del mostro di Loch Ness la leggenda gira: così le ragazze di tipo "clitorideo" si domandano se non valga la pena lavorarci sopra. E gli uomini lo vedono come una specie di bonus per una serie di ragioni: A) è una cosa da film porno; B) gli piace pensare che il loro pene sia una specie di bacchetta magica del sesso che può farci parlare lingue sconosciute e ci farà venire voglia di lanciare il nostro vibratore dalla finestra.

Quindi, ammesso che sia possibile per noi comuni mortali, come si arriva all'orgasmo vaginale?

Ian Kerner, autore del libro She Comes First: The Thinking Man's Guide To Pleasuring a Woman, dice che se intendiamo l'"orgasmo vaginale" come qualcosa che si può raggiungere solo con la penetrazione, allora le nostre possibilità sono molto poche. «L'orgasmo vaginale non si verifica senza stimolare un minimo il clitoride. Può essere amplificato stimolando il punto G, che ti dà un'altra sensazione: E comunque l'orgasmo clitorideo durante la penetrazione può darti la sensazione di un orgasmo vaginale».

Dunque, l'orgasmo vaginale è una stronzata? 

«Non voglio dire che sia un mito, perché alcune donne ci arrivano. Ma è davvero raro prendere un dildo o un vibratore e avere un orgasmo solo grazie alla spinta».

L'idea di trovare semplicemente il tuo punto G può essere una prospettiva un po' meno scoraggiante. 

Nel 2011 un urologo di Yale ha spiegato che, secondo gli studi, il punto G non fosse che un prolungamento del clitoride. Emily Morse, sessuologa che ha conseguito un dottorato presso l'Institute for the Advanced Study of Human Sexuality, dice che gli esercizi di Kegel possono essere incredibilmente d'aiuto perché rafforzano i muscoli. E quando i muscoli lì sotto sono più definiti, ti sarà più facile localizzare il tuo punto G.

La dottoressa consiglia anche di usare un sex toy leggermente ricurvo

E per quanto riguarda i rapporti con il partner, Morse consiglia il doggie style e scrive: «È la posizione migliore se una donna vuole avere il massimo del piacere dal suo punto G». Perché il pene faccia pressione sul punto G devi inarcare la schiena verso il basso (puntando con l'ombelico verso il pavimento), mantenendo la testa verso l'alto. Se tieni le braccia tese e i gomiti chiusi, allora sei perfetta. In questo modo lui riuscirà a sollevarti facilmente le anche mentre spinge verso il basso.

Oppure tu puoi stare sopra.

In questo modo hai il controllo, e puoi regolare facilmente la profondità e il ritmo e orientare le anche in modo da stimolare il punto G. Potresti doverti inclinare indietro o in avanti mentre trovi la velocità e la pressione adatte: da sopra puoi sperimentare finché non trovi la posizione giusta.

Comunque, la stimolazione clitoridea sufficiente equivale praticamente a un orgasmo vaginale. 

Secondo Megan Andelloux, direttrice esecutiva di The Center for Sexual Pleasure and Health, la maggioranza delle donne trova che il quadrante superiore sinistro del clitoride sia la zona più sensibile alla stimolazione. Fa anche una lista delle posizioni da orgasmo più difficili per una donna: il 69, in piedi e a cavalcioni sulla faccia del partner. Ora metti in pratica e trova il tuo punto G!

Via Cosmopolitan.com

Leggi anche: 4 modi per raggiungere l'orgasmo

3 tecniche per migliorare il sesso