L'addio definitivo alle scomode e ingombranti tenute da mare arriva con il bikini. Il corpo femminile non ha più paura di mostrarsi.

Si tratta, infatti, di un costume da bagno composto "soltanto" da uno striminzito reggiseno e da uno slip. Ed è Louis Réard a farlo "esplodere" nel 1946, sebbene due mesi prima Jaques Heim avesse già reso pubblica la sua versione: Atome.

Réard chiama il due pezzi "bikini" dal nome dell'atollo del Pacifico, dove pochissimi giorni prima - a causa degli esperimenti nucleari effettuati dagli Stati Uniti - erano esplose due bombe all'idrogeno.

Per il debutto, avvenuto il 5 luglio di quell'anno, presso la piscina Molitor di Parigi, sceglie Micheline Bernardini, una danzatrice francese. Sì, perché nessuna delle modelle parigine vuole indossare lo "scabroso" capo.

È scandalo. Il bikini fatica un po' prima di arrivare al successo. Ci pensano le dive Hollywoodiane, negli anni 50, a renderlo un capo cult. Come Brigitte Bardot, che lo sceglie succinto e lo esibisce a Cannes, o come Marilyn Monroe che lo sfoggia in una versione leggermente più casta, con uno slip a vita alta che nasconde l'ombelico.

Negli anni 60 il bikini si rimpicciolisce fino a ridursi a 4 micro triangoli di stoffa nel decennio successivo.

Indossalo così! Se ti piacciono i favolosi anni 50, sceglilo a vita alta con culotte. Se preferisci invece gli audaci anni 70, opta per un due pezzi micro a triangolo e osa con un tanga.