Ritorna il Velvet mood, ve lo dice Eddie Rude.

Ci risiamo... È' tornato anche lui, più fico che mai. E se ne frega se gli dicono che ingrassa, che fa' tanto capodanno e che è difficile da accostare agli altri tessuti. Sto parlando del mitico velluto, re incontrastato delle collezioni autunnali, io ne sono già invaghito. Attente però, ora è presto per portarlo, ci vuole un po' di arietta autunnale, ma intanto inizia a buttarci l'occhio, a prenderlo in simpatia. 

Il velluto farà parte del tuo look casual o chic che sia, accessorio o no, dovrà rispettare una sola unica regola: un pezzo al massimo. Ormai che sono cool hunter, lo sai bene, e anche che cerco di portarti sempre brand innovativi, ma a volte non si può non considerare il classico, soprattutto se è in grado di re inventarsi come hanno fatto Stella McCartney, Moschino e Ghivency creando le loro velvet bag.  

Un brand innovativo, giovane e fresco è sicuramente Urban Outfitters, la nuova collezione propone dei pantaloni ironici ed easy anche se di velluto, e soprattutto economici. Belli no?

Catapultati in un locale parigino degli anni 50 e lasciati ispirare: osa e usa il velluto, accostalo senza paura ed entra nel velvet mood. Dacci dentro e spazia con la fantasia, non temere d'osare, accosta con spavalderia, meglio se i tessuti sono totalmente differenti: jeans, pelle o finta pelle, ma anche super cool su faux fur, prendete spunto da questo outfit pensato da Shrimps: 

A volte però non si può osare troppo, questione di ambiente e di carattere, allora se non te la senti di ricoprirti tutta di velluto, indossa un paio di occhiali velvet style, sia da vista che da sole, come quelli della Italia Independent per esempio, il buon vecchio Lapo non sarà una cima in italiano, ma di stile ne ha da vendere, e non solo quello ;) 

Fidati, quest'inverno quando sentirai la famosa pubblicità gridare: "Buttati che è morbido", non penserai più ai malefici e tentatori panettoni, ma ai tuoi vestiti e accessori di velluto. 

Questo trend ti regalerà un look vintage e sexy. Parola di Eddie Rude.