Milano Unica oltre ad esortare all'innovazione con le sue tendenze, guarda al futuro e lo fa dando spazio ad un progetto, Magazzini Aperti, che spalanca le sue porte a 9 scuole di moda lombarde (NABA, Istituto Secoli, IED, Domus Academy, AFOL Moda Milano, Ars Sutoria, Istituto Moda Burgo, Accademia Galli, Istituto Marangoni) e ad oltre 300 studenti, italiani e stranieri presenti in fiera in anteprima con le loro collezioni.

E dopo aver analizzato le tendenze legate al trend Artistic Boldness diamo spazio al secondo tema portante, Designed Simplicity all'interno di una fiera che si è dimostrata capace di essere con una puntualità chirurgica in netto anticipo sulle tendenze che faranno scuola nell'estate 2016.

Designed Simplicity – Al naturale


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C'è o stato grezzo di un tessuto che potrebbe essere figlio dell'arte pittorica di Alberto Burri e Giorgio Morandi. Linee sofisticate, di design, che scelgono il lino, la canapa, le fiammate di indaco, le irregolarità, il crispy, ma anche il tweed estivo, le sete rustiche, la passamaneria in juta. Impera il bianco gesso, il sabbia e il tabacco con tocchi aranciati e rosati. Siamo a Mykonos e il bianco non è mai stato così caldo.

Designed Simplicity – Tratto sottile

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Immaginate dei disegni fatti con la matita o la biro nella quasi totale assenza di colore, pensate a delle righe sottili, interrotte, ai ricami, al jacquard della camiceria da uomo, che si fa capo iconico addosso alla donna. Il jacquard si intreccia, le gessature si fanno intermittenti, i bottoni sono rigorosamente laserati a righine e il colore lascia la porta aperta al bianco/nero, al beige, al blu che si fa azzurro e ad un tocco di rosso in chiaro contrasto. È qui che si concentrata l'attenzione di Etro per le sue prossime collezioni.

Designed Simplicity – Glossy glamour

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I vasi in vetro di Murano di Venini, il colore sparato delle sedie firmate Kartell, il design accattivante di Philippe Starck: tutto questo, qui, sarebbe di casa. Rasi, lurex, tessuti laccati e verniciati come il rosso Chanel di uno smalto che non delude o l'iconico rossetto Dior. I tessuti si doppiano scegliendo la pellicola pvc, le paillettes opache salgono in cattedra, le organze si laccano, le superfici si fanno satinate i gemelli si arricchiscono con pavé di cristalli. Vince il rosso, il fuxia, il rosa lucido e tutto ciò che si fa metallico.

Designed Simplicity – Cromo variazioni

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Focalizzate davanti a voi la boqueria di Barcellona e avrete centrato il bersaglio. Il colore non è fermo, come in una infinita distesa di tulipani, o in un ologramma con le sue infinite ombre. La pelle d'angelo della pittrice Monica Bedini sembra aver fatto scuola ma qui a sfumare non sono tele ma fili. Ci sono le camicie a righine dégradé, il jersey serico a macro sfumature, le stampe a geometrie in dissolvenza e le tinture sfumate su nastri. Nella cartella colori troviamo il verde/turchese, il verde/giallo, il marrone/blu e quel rosso che attraversa il rosso per farsi fuxsia.

Designed Simplicity – Formato mignon

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Un bonsai, la migliore immagine che si possa avere di questa tendenza. Pensate a tutto ciò che è piccolo ma non perde la sua unità e unicità. Pensate a granchi, barchette, farfalline, teschi, cigni. Immaginate tutto questo su stampe, in tessuto jacquard, fil coupè o voile di cotone. Sono geometrie che di romantico hanno ben poco, che prediligono il grafismo, che astraggono anche un fiore o al massimo lo geometrizzano, rinfrescandolo con un tocco di modernità. Vincono i grigi/blu, i rossi/bordeaux e gli azzurri/verdi, imperano i bottoni ricoperti di tessuto ma anche smaltati e non stupitevi se troverete delle borchie apine.