La storia del costume conosce un altro grande classico (meno passepartout) del tubino nero, ma altrettanto cult: l'abito sottoveste bianco lungo (oggi definito anche slip dress).
Le origini:
Che qualcosa di bianco fosse nell'aria si era capito quando Coco Chanel fece sfilare nel 1935 una serie di abiti lunghi bianchi. Ma è della couturière visionaria Madeleine Vionnet (conosciuta come Madame Vionnet) il merito di aver messo a punto l'abito bianco lungo come lo intendiamo oggi. Grazie alla sua tecnica rivoluzionaria di taglio in sbieco, o meglio obliquo, il tessuto modellava e aderiva perfettamente al corpo con risultati mai raggiunti prima.
Oltreoceano i grandi costumisti degli studios di Hollywood, Adrian, Edith Head, Travis Banton, si innamorarono del modello e lo adattarono sulle star in versione glamour rendendolo ancora più fasciante. Non dimenticare che l'America viveva la Grande Depressione del 1929 e lo scopo del cinema e di Hollywood era edulcorare un periodo così difficile con immagini scenografie, costumi, location e star tanto belle e glamourous da far dimenticare la realtà.
Jean Harlow:
Inizialmente a incarnare questo stile glamour misterioso fu Jean Harlow la prima vera bionda platino del grande schermo. Spregiudicata e trasgressiva, la ricordiamo ritratta nel cultissimo abito sottoveste bianco fasciante e seducente. La Harlow era un sex symbol, e lo sapeva... Sua la frase (poi ripresa da Marilyn Monroe) "vado a letto nuda con due gocce di profumo". Ed è sempre lei che si bagnava i capezzoli con due cubetti di ghiaccio per renderli più turgidi e visibili attraverso il tessuto shiny e aderente del raso del vestito.
Morì a soli 26 anni, ma la sua immagine contribuirà a rendere leggendaria la Golden Age di Hollywood. L'antesignana di tutte le star.
Le altre:
Ci furono altre attrici che contribuirono a rendere in quegli anni l'abito sottoveste un must, simbolo del glamour assoluto. Tra queste Marlene Dietrich e Carole Lombard si fecero ritrarre in numerosi scatti fotografici dell'epoca con addosso il seducente capo. Se eri una sex symbol riconosciuta a livello planetario nulla veniva lasciato al caso. Dagli abiti al trucco all'acconciatura tutto veniva studiato meticolosamente dagli image makers di Hollywood. E' così che nasceva una star.
L'abito lingerie bianco è intramontabile
E quanto di più femminile e sexy ci possa essere. E' un capo potente. Pensiamo alle sfilate di Versace alla fine degli Anni 80 quando top model come Claudia Schiffer o Karen Mulder sfilavano abiti bianchi lunghi da sogno. Negli Anni 90 ci pensa la modella Kate Moss a indossare un modello minimal e lo stilista Narciso Rodriguez a riproporlo nelle sue collezioni. Oggi l'abito lingerie, slip dress, è diffuso anche tra i brand fast fashion, e questo la dice lunga, e viene spesso abbinato a uno styling casual con maxi cardigan oversize.
Segno che è un capo che resiste alla macchina del tempo, che sa trasformarsi, rinnovarsi pur restando fedele al suo dna glamour.