Rubare i ricami alle lenzuola da corredo custodite gelosamente dalle nonne e indossarli sugli abiti: questo è il nuovo diktat da seguire, o almeno così suggeriscono stilisti e fashioniste di tutto il mondo.

La Sicilia torna a gran voce, per essere proclamata imperatrice assoluta dei look estivi, quelli che basta un abito per sentirti in vacanza. Un po’ gitani, un po’ barocchi, influenzati da radici indelebili che sussurrano folclore e tradizione. Hanno il profumo delle spiagge, del mare, del sole e dei fiori di zagara, pur conservando una sensualità verginale, forse affidata al ricordo di quelle mani maestre e castigate delle donne di un tempo, che tramavano macramè aspettando il giorno in cui sarebbero state spose.

E questa purezza ancestrale trasuda negli vestiti, bianchi e timidi, femminili nell’anima ed erotici nelle trasparenze dei pizzi, dei vedo non vedo, del coprire per lasciare immaginare. Basta un abito filato all’uncinetto, una camicia di sangallo o una gonna a balze ornata di pizzi per fare subito Sicilia, e con lei estate. Per sussurrare la propria sensualità senza mai urlarla, ed apparire solari con uno chignon basso legato sulla nuca e la pelle ambrata dal sole, come la cartolina di una tradizione che appare moderna nonostante tutti gli anni che si è lasciata alle spalle.

O semplicemente concependo l’abito come se fosse il souvenir di una terra da non dimenticare, con la complicità di un mix & match che sembri stridere per asimmetria ma ne enfatizzi la personalità, sia esso un trench, un jeans o un accessorio, ma che sia urbano e metropolitano che di più non si può (la modella in foto Chloe Jasmine, insegna).

Un ricamo, quindi, solo un ricamo perché sia estate, e che possieda un’unica legge per essere indossato: il candore del bianco in ogni sua declinazione.