Qualcuno storcerà il naso, affermando con tono beffardo: fiori d’estate? Avanguardia pura! Ma la verità è che la vera avanguardia non è tanto quella amata fantasia floreale, che ritorna prepotentemente con l’arrivo della stagione calda come la pubblicità dei gelati in televisione, piuttosto conta come la si abbina.

Perché il gusto, quello che costringe su di te lo sguardo degli spettatori passanti per strada, che ti fa notare in mezzo ad altre e ti rende unica, non è altro che la capacità di rendere nuovo ciò che a tutti appare scontato. Banale, per esempio, è amalgamare i colori scegliendo di non correre rischi e affidandosi alla sicurezza, che impone di prendere la tinta predominante della fantasia in questione e dichiararla regina del resto dell’outfit, accessori compresi.

Altrettanto ovvio è delegare al cuoio la soluzione dell’abbinamento scarpe e borsa perché sta bene con tutto e ti risolve l’enigma. O vestirti di un total white sposato a zeppe a fiori, con tanto di shopping bag in pendant e cintura, come fosse una parure inscindibile. Tutti abbinamenti armonici e complementari, è vero, ma che non vibrano insieme, semmai si fanno compagnia e ti regalano quella sensazione di consuetudine, senza infamia e senza lode.

Ma se l’intento, invece, è quello di brillare per strada come una stella a ciel sereno, bisogna rischiare la bellezza delle asimmetrie, delle disarmonie, del coraggio di indossare i pants a fiori con il chiodo nero da biker, portandolo con disinvoltura come Verena Kerth. O di shakerare mix di fantasie diverse, macro e micro fiori insieme, come accostati per caso. Di ardire l’animalier per gli accessori, quando l’abito è tropicale, o un paio di pumps a contrasto per evitare l’effetto scontato.

E di sfruttare la complicità della pelle ambrata da sole, che rende più temeraria anche colei che abbina sempre il rossetto allo smalto. Perché si sa: l’abbronzatura permette di osare un po’ di più, come se costituisse un filtro di sicurezza che ti fa sentire più bella con spavalderia.