Elena Ghisellini, genovese di origine, ha da sempre amato la moda e il design tanto da trasferirsi a Roma per frequenta l'Istituto Europeo del Design. Ha iniziato la sua carriera creando gioiello per la maison Bulgari. Ha poi espresso il suo talento con la pelle, lavorando per Trussardi e Ferragamo. Nel 2013 lancia il suo marchio EG-Elena Ghisellini e contemporaneamente è consulente per prestigiosi marchi con Givenchy.

Il successo è...
Avere una visione e tradurla in azioni concrete perseverando. L'insuccesso è la chiave del successo.

Al lavoro mai senza....?
Un'ora da dedicare al corpo e alla mente. Al mattino, un'ora di relax, Il momento migliore per concentrarsi e arrivare al lavoro già con le idee chiare sul da farsi. Pronti per agire.

Che cosa fai quando ti accorgi di aver commesso un errore?
Penso che sono contenta di essermene resa conto. Analizzarne il motivo e imparare la lezione.

Che cosa hai imparato dal tuo avversario?
Che ci sono persone da cui imparare molto, spesso dai tuoi avversari. Ma la giusta strada deve essere solo tua, non va scritta da nessun altro.

A chi ti ispiri ogni giorno nel tuo lavoro?
Ogni volta sono persone diverse, mi ispirano tutti coloro che spiccano per l'eccellenza, l'innovazione, la genialità di una idea che abbia aiutato e fatto progredire l'umanità. Adoro Lo stile di vita di persone dalla alta integrità morale.

La donna che ti ha insegnato di più?
Mia madre. Il suo senso della realtà unito ad un profondo amore e dedizione per la sua famiglia.

Il tuo rito antistress
Senza dubbio la musica. Con quella l'immaginazione va da sola. Anche nutrirmi di immagini scarica la mia tensione emozionandomi. Direi che sono le emozioni il mio antistress più potente.

Il lavoro più umile che sei stata orgogliosa di fare?
Ho servito per gioco ai tavoli di una enoteca in un delizioso luogo del Chianti di amici. Un giorno formidabile, mi sono veramente divertita.

Mai sentita discriminata perché donna?
Certamente. La discriminazione è comune a qualsiasi tipologia di essere. La lotta al potere la usa come mezzo per vincere la guerra della sopraffazione. Quindi non mi sono mai offesa in quanto donna, anzi ho percepito di essere una minaccia.

Quella volta che il tuo collega ti ha fatto lo sgambetto...
Mi sono rialzata...

Come hai scoperto il tuo talento?
Quando ho cominciato a vedere che per me fare alcune cose era molto più facile e spontaneo che per altri.

Favorevole o contraria all'amore in ufficio?
Diciamo inevitabile visto che la nostra vita si svolge primariamente nel luogo di lavoro.

Quella volta che hai difeso le tue idee e il tempo ti ha dato ragione...
Difendere le proprie idee sempre. Se il tempo ci ha dato ragione rafforza la nostra fiducia e visione... Ma io non aspetterei di avere ragione.

Il bello e il brutto di lavorare con te
Il bello è che riesco a infondere entusiasmo e voglio riconoscere il valore delle persone e la loro eccellenza. Il brutto la mia maniacale ossessione per la perfezione. Inoltre il fatto che ho già un'idea estetica e qualitativamente precostituita di come e cosa fare di un prodotto lavoro senza tregua per ottenere un risultato. C'è poco spazio per chi non condivide la mia visione. Chi riesce a farmi cambiare idea è sempre ai primi posti.

Come hai sconfitto la tua più grande paura
Con la concentrazione. Analizzando il perché una cosa mi spaventa... smontando pezzo per pezzo l'insicurezza dovuta in genere all'ignoranza.