Un vento di cambiamento sta soffiando sul mondo della moda e ha tutta l'intenzione di cambiare radicalmente le cose.

Si tratta di una carta che, a partire dalle Settimane della Moda di questo settembre, verrà adottata dai colossi del fashion LVMH e Kering per tutelare il benessere delle modelle e dei modelli che lavorano con i loro brand (Gucci, Dior, Louis Vuitton, Saint Laurent e Céline, solo per citarne alcuni).

Tra i capisaldi della carta spicca l'impegno dei due gruppi a lavorare solo con modelle che non vestano taglie inferiori alla 38 (e alla 48 per gli uomini) e di età non inferiore ai 16 anni per rappresentare adulti.

Ma non è tutto. Regole più "rigide" sono state pensate per tutelare le modelle più giovani, quelle di età compresa tra i 16 e i 18 anni, e tra queste: la nomina di un tutore che stia loro accanto nei loro impegni, l'adempimento agli obblighi scolastici e il rispetto di un orario di lavoro che esclude le ore che vanno dalle 22 di sera alle 6 di mattina.

«Rispettare la dignità di tutte le donne è sempre stato un impegno personale per me e una priorità per Kering in quanto Gruppo. Con la creazione della carta e il nostro impegno a rispettarne i principi, manifestiamo ancora una volta l'importanza di questo fondamentale valore in modo molto concreto. Ci auguriamo di ispirare l'intero settore a fare altrettanto, determinando così una vera differenza nelle condizioni di lavoro delle modelle e dei modelli nel mondo della moda», ha dichiarato François-Henri Pinault, Presidente e CEO di Kering.

Antoine Arnault, membro del Consiglio di Amministrazione di LVMH aggiunge: «Sono profondamente impegnato a garantire che il rapporto di lavoro tra i marchi del Gruppo LVMH, le agenzie e le modelle e i modelli vada oltre il semplice rispetto dei requisiti di legge. L'importanza del benessere delle modelle e dei modelli non può più essere sottovalutata dal mondo della moda. Quali leader nel settore del lusso, riteniamo che sia nostra responsabilità collocarci in prima fila in questa iniziativa. Abbiamo la responsabilità di definire nuovi standard per la moda e ci auguriamo che altri protagonisti del settore seguiranno i nostri passi».