Levi's 501, una storia da raccontare

Siamo state a Barcellona, in occasione dell'apertura del Film Festival, Moritz Feed Dog 2017, dedicato ai documentari di moda. Eravamo li per scoprire cosa c'è dietro la storia di un mito, di un numero capace di evocare un capo senza tempo, parliamo dei jeans. Non di un denim a caso però, ma di Levi's e del mitico 501. Da più di un secolo, precisamente dal 20 maggio 1873, sono il simbolo indiscusso della ribellione, quella sana che tanto ci piace. E se pensate che siano sempre gli stessi, vi sbagliate, perché non sono mai uguali. Erano solo un capo, sono diventati uno stile d'abbigliamento chiamato jeanswear.

L'occasione che ci ha spinto fino in Catalogna era la presentazione, durante il Barcelona Fashion Documentary, del quarto episodio di THE 501® DOCUMENTARY, il film dedicato al 501 e all'impatto che ha avuto sulla storia del costume. Sotto i riflettori l'esplosione del denim vintage negli anni '90 e come un paese, il Giappone, abbia fatto suo lo stile americano.

Madrina dell'evento un'altra icona dei giorni nostri, Tracey Panek, archivista americana di Levi's che ci spiega come un capo da lavoro nato per minatori e cowboy sia diventato la divisa delle star di Hollywood, partendo da James Dean, Marlon Brando, Kurt Cobain, Marilyn Monroe, Steve Jobs, fino all'ex presidente Barack Obama.

- Tracey, come può un capo da lavoro essere scelto e indossato da tutte le supermodels?

Perché è fuori dai trend del mondo fashion e perché abbiamo avuto la fortuna di essere nati in America, in California, a San Francisco e quindi di essere indossati con facilità dalle star di Hollywood, a partire dagli anni '20 con John Wayne.

- Le mode passano ma il jeans è diventato un capo senza tempo. Cosa lo rende unico?

Credo che dipenda molto dal suo essere democratico. E' nato come pantalone da lavoro, senza troppe pretese, il resto è storia.

- Ci descrivi Levi's con tre aggettivi?

Democratico, iconico, senza tempo, per dirla alla mia maniera, "grass roots".

- Il jeans è donna, vero?

E' nato per l'uomo ok, ma è la donna che lo rende cool. Il jeans per definizione ha sempre qualcosa di maschile che si fa iper femminile appena è una donna ad indossarlo, pensate a Marylin Monroe.

- La caratteristica chiusura a bottoni caratterizza il modello 501. La cerniera arriva dopo. Quale preferisci delle due soluzioni?

Nel mio armadio ci sono entrambe le versioni da sempre ma preferisco la tradizionale variante con i bottoni.

- Hai in mano la storia di uno dei brand più invidiati e copiati al mondo, che consigli ti chiedono i designer prima di lanciare un nuovo prodotto?

Non riproduciamo semplicemente quello che è stato, ma lo rendiamo appetibile. Non è mai cambiata l'essenza del 501, lo abbiamo solo reso attuale, rielaborandone i dettagli. Tre anni fa abbiamo lanciato il 501 CT (Customized & Tapered) ossia customizzato e carotato, più stretto al ginocchio e nato dall'esigenza di andare incontro ai nostri clienti che sempre più spesso modificavano in tale direzione i loro jeans. E quest'anno abbiamo introdotto un nuovo modello, il 501 Skinny.

- Chi è una donna che ben rappresenta lo stile Levi's oggi?

Taylor Swift: ricordo ancora una copertina del 2014 su Rolling Stone. Stava reinventando la sua immagine e scelse una semplice t-shirt bianca e un jeans Levi's 501.

- E un uomo?

George Michael, ricordate il video di Faith? Ecco, il suo jeans era un Levi's.

- Il modello 501 diventa però l'idolo delle nuove icone di stile dopo essere stato indossato da Marilyn Monroe nel film "Gli spostati": ci sono oggi delle donne capaci di condizionare l'opinione pubblica come fece Marilyn?

E' difficile che oggi una donna, da sola, riesca a condizionare così tanto l'opinione pubblica e la stampa. Oggi occorre fare i conti con il mondo dei social, con la rete. Donne come Gwen Stefani e Madonna sono state però in grado di reinventare l'approccio al jeans, rendendolo un capo sexy.

- Il Time ha incoronato il vostro, come il miglior capo di moda del XX secolo, prima ancora della minigonna. Siete peggio o meglio di una rivoluzione sociale. Lo sai?

Nasciamo legandoci ai ribelli, ai pacifisti. Le rivoluzioni e le lotte per i diritti sono nel dna del nostro brand. Si, lo so. Siamo stati e spero saremo ancora una meravigliosa rivoluzione sociale.

- Il denim è vintage o è anche vintage?

Sia l'una che l'altra. Pensate che alcuni mesi fa abbiamo lanciato sul mercato americano una giacca di jeans nata in collaborazione con Google nella cui fibra del denim sono inserite nuove tecnologie capaci di controllare attraverso le fibre del tessuto alcune funzioni del telefono.

- A Barcellona è stato appena presentato il cortometraggio, il quarto episodio a dire il vero, dedicato al Levis's 501. Cosa c'è dentro questo film?

Il film è stato girato tra Los Angeles e Tokyo. Il narratore è Craig Stecyk, uno dei leggendari fondatori della cultura surfer e skater nata negli anni '70 nella California del Sud. C'è un pezzo di noi, come nelle precedenti parti e nasce per tutti coloro che sono curiosi e che vogliono capire come si crea una nuova tendenza.

- La moda è italiana ma il jeans, Levi's è americano. Per entrare così tanto nella mentalità tutta italiana del bello cosa avete fatto?

Levi's nasce in America è vero ma è un brand globale, portato in Europa non a caso dai soldati americani, durante la guerra. Supera le barriere da sempre. Cosa abbiamo fatto? Esistiamo.

- Yves Saint Laurent parlando di voi disse: "Vorrei avere inventato io i blu jeans. Hanno tutto quello che io voglio dai miei abiti". Come fate a non sentirvi arrivati?

Perché non siamo arrivati. Abbiamo fatto e continuiamo a fare qualcosa che nessuno riesce anche solo lontanamente ad eguagliare. Vendiamo un capo concepito nell'800 che cambia solo nei dettagli. Guardate un denim del 1920 cambia pochissimo rispetto a quello di oggi, lo puoi mettere con i tacchi a spillo, con gli anfibi, con le sneakers. Cambia il mondo… perché lo rende uguale, uguale per tutti.

- Qual è il tuo periodo preferito di tempo, in termini di moda?

Gli anni '60, quelli della Summer Love, quelli legati alla customizzazione anche se mi fa battere il cuore pensare a quando è nato il primo vero Levi's 501 - The Original Button Fly. Parlando in termini di customizzazione negli ultimi anni siamo andati incontro ad una forte richiesta da parte del cliente che abbiamo deciso di assecondare, realizzando in alcuni selezionati Levi's Store, dei Tailor shop, all'interno dei quali era possibile personalizzare, una volta acquistato, il capo Levi's, con borchie, toppe e quant'altro. Solo per renderlo unico, ancora un po' di più…

- Ci hai fatto vedere un bellissimo bikini in jeans degli anni '70, firmato Love Melody. Chi era Melody?

Una sconosciuta designer che ha usato i suoi jeans per cambiare la sua vita, il suo lavoro e per lasciare un segno anche a noi di Levi's. Doveva andare ad un matrimonio, non aveva nulla di elegante nel suo armadio, se non jeans Levi's. E così usò delle parti di quei capi per realizzare un abito patchwork che usò al matrimonio. Un incontro casuale poi con la modella americana Lauren Bacall che volle un abito simile al suo ha reso riconoscibile in tutta America il suo lavoro, la sua idea e a noi di Levi's ha portato ad aprire dei nuovi orizzonti. Pensate che il primo modello 501 da donna è stato messo sul mercato nel 1982, prima le donne usavano quelli da uomo. Questa storia spero serva ad ognuna di voi per farvi capire quanto sia facile alle volte riscrivere la propria storia e magari contribuire a rendere grande anche quella di una vostra icona di stile, come può essere il nostro amato 501.