Sara Giunti ha presentato durante la Milano Fashion Week primavera-etate 2015, l'ultima sua collezione di borse creata coinvolgendo il collettivo artistico Liu Dao, di Shangai. Sara ha 25 anni e un grande talento per il design. Dopo gli studi allo IED, decide di dare vita a un brand di borse made in Italy, di qualità ma soprattutto innovative e contemporanee, L'ed emotion design. L'anno scorso ha ricevuto il Premio "Ambasciatore dei Valori dell'Imprenditoria".

Ci presenti la tua ultima collezione?
L'ispirazione nasce da un viaggio in Africa, una terra incredibile dalla quale sono riuscita a portare con me sapori e mix di materiali. Ho cercato di esplorare quel mondo esotico e tribale, trasformando flora e fauna selvatica in stampe, disegni e dettagli preziosi. Il risultato è una collezione in cui ritagli cromatici e texture si bilanciano perfettamente con l'essenzialità delle mie forme in un gioco di sovrapposizioni tattili e composizioni visive.

Il successo è…
La realizzazione del più grande dei sogni.

Al lavoro mai senza….?
Una borsa L'ed emotion design!

Che cosa fai quando ti accorgi di aver commesso un errore?
Molto spesso riconosco quando sbaglio e chiedo scusa. L'autocritica e l'autoanalisi sono molto importanti nella vita privata come in campo lavorativo e credo che richiedano una buona dose di coraggio.

Che cosa hai imparato dal tuo avversario?
Il confronto ha fatto emergere i miei limiti che con il tempo ho imparato ad affrontare e superare.

A chi ti ispiri ogni giorno nel tuo lavoro?
A un uomo molto importante nella mia famiglia, braccio destro di mia madre per moltissimi anni e che ora non c'è più. A mia madre sicuramente e a mio nonno.

Se dovessi invece indicare una filosofia di pensiero che mi ha sempre ispirato citerei "stay hungry, stay foolish" di Steve Jobs.

Il tuo rito antistress?
Un respiro profondo.

Il lavoro più umile che sei stata orgogliosa di fare?
Per me non esistono lavori umili, tutti hanno avuto la loro importanza per me.

Mai sentita discriminata perché donna?
Durante gli anni passati all'università molte volte, anche perché nella mia facoltà - Fashion Design - si è spesso portati a pensare che siano più bravi gli uomini.

Quella volta che il tuo collega ti ha fatto lo sgambetto...
Devo dire la verità, fortunatamente non ho mai subito sgambetti e negli ambienti lavorativi che ho frequentato c'è sempre stato molto rispetto. Non parlerei di veri e propri sgambetti neanche all'università ma piuttosto di un ambiente in cui ho sentito una forte competizione.

Come hai scoperto il tuo talento?
Non saprei dire come ho scoperto il mio talento, non c'è un momento preciso in cui questa scoperta è effettivamente avvenuta. Quello che so è che ogni giorno mi metto alla prova per dare il meglio di me. Dopotutto il talento è proprio questo, non smettere mai di imparare, ascoltare gli altri e allo stesso tempo mettere un po' di me in tutto quello che faccio.

Favorevole o contraria all'amore in ufficio?
Questa domanda è molto divertente per me! Lo scorso 12 Luglio ho sposato uno dei fondatori della mia azienda, con cui lavoro a pochissimi metri di distanza ogni giorno.

Quella volta che hai difeso le tue idee e il tempo ti ha dato ragione...
È stato il giorno in cui ho deciso di smettere di accontentarmi e di lavorare per gli altri. Ho deciso di seguire le mie idee e la mia strada anche se era la decisione più difficile. Oggi non potrei essere più felice e fiera di me, anche se ancora c'è tanto da fare e dimostrare.

Il bello e il brutto di lavorare con te?
Il lato positivo è che con me non ci si annoia mai! Sono un vortice di idee e per svilupparle al meglio ho creato intorno a me un team che più che a un'azienda assomiglia a un gruppo di amici creativi, competenti e innovativi con il quale è estremamente stimolante lavorare. Il brutto è che, pretendendo molto da me stessa, mi aspetto molto da tutti coloro che collaborano con me.

Come hai sconfitto la tua più grande paura?
Ho sconfitto molte delle paure che avevo affrontandole e guardandole in faccia ma la più grande sono ancora lontana dal dichiararla sconfitta. Ci sto lavorando...