L'ultima edizione di Scoop, tradeshow dedicato al contemporary fashion, è stata unica nel suo genere, sia per la location situata all'interno della Saatchi Gallery di Londra, sia per la determinazione della sua fondatrice Karen Radley, che con alle spalle una carriera trentennale nella moda, ha sempre voluto un rapporto attento, one to one, di consulting con gli espositori e i retailers.

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Scoop

Le chiediamo cosa rende così speciale Scoop? «È una vetrina che rappresenta esclusivamente i brand internazionali del prêt-à-porter contemporary, il tutto in un contesto molto distante dalle fiere più tradizionali. Scoop ricorda più una boutique esclusiva e per la cura dei dettagli e la disposizione dei corner che si integrano perfettamente tra i quadri d'autore della Saatchi creando un giusto mix tra arte e moda».

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Karen Radley
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Allestimenti creativi da Sccop e non da classico tradeshow

Karen precisa: «Non è una exhibition per luxury brand ma per tutto quel segmento medio alto desideroso di irrompere e consolidarsi definitivamente nel mondo del fashion retail...».

Gli sforzi per offrire novità importanti hanno avuto un ruolo determinante nel criterio di selezione. Da 45 espositori della prima edizione 2011, «Scoop è passato nel giro di pochi anni a averne 250 e oggi per essere selezionati occorre mettersi in lista d'attesa ...», dice con grande soddisfazione Karen.

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Espositori

Una domanda ci sembra lecita in questo scenario attuale di fashion retail, i siti web rimpiazzeranno definitivamente i negozi?

La risposta di Karen è no. «Siti come Net-a-Porter e Farfetch stanno comprando negozi, spazi in cui esporre ...lo shopping non dev'essere solo online; per il consumatore la shopping experience in boutique è ancora fondamentale. Ma il successo di un retailer oggi sta nel coraggio di cambiare. Se prima i mega brand del lusso monopolizzavano i mercati oggi ci sono aperture e scenari diversi, c'è il desiderio di alternare un'offerta fashion più attraente ma a prezzi accessibili, medio alti distanti dal fast fashion».

Basta visitare gli stand per individuare i trend più importanti, dal Boho Chic di Conditions Apply, a Traffic People, alle giacche di velluto devorè di Last Fashion

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I kimono di Last Fashion

mentre il nuovo bon ton in chiave ironico lo troviamo da Edward Archour oppure più BCBG da Ines de la Fressange..

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Edwar Archour

e non manca lo Sloane style di Mercy Delta con le sue camicie imprimé coloratissime

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Mercy Delta

oppure il contagioso Hippy Chic di Heyley Menzieds con i suoi cardigan navajo...e i vestiti free spirit da Free People

ci stupisce la collezione del duo coreano Genuin Verk che partono da un modello di pantaloni per creare abiti e impermeabili

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I Genuin Verk

e la raffinatezza degli abiti vintage like di Samantha Sung...realizzati con tessuti splendidi

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Samantha Sung

da non perdere il cool sportleisure di "Insane in the Rain" con impermeabili divertenti e stampati

e le T- shirt parlanti di On the Rise,così come il genere prom brit di True Decadence, un vero tripudio di pizzi e tulle

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True Decadence

anche gli accessori si distinguono per le idee fresche come il brand australiano di Kristen Ash... piccoli gioielli molto speciali

o the Hoop Station con gli orecchini a cerchio e i giovanissimi jappo di Kamie con i loro orecchini a stella o a fiore...

anche la collezione di alta bigiotteria in malachite di Angela Caputi Giuggiù lascia senza fiato

così come i foulard in seta della simpatica Emma Greenhill...coloratissimi che raccontano sempre

una storia...

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Emma Greenhill

Energia, freschezza e creatività rappresentano il vero successo di Scoop.

Stay Tuned per la prossima edizione di Febbraio 2018

#scooplondon