1. Devi andare almeno una volta nella vita in via San Gregorio Armeno a Napoli. È un luogo magico, imperdibile. Perché in circa 100 metri di strada è racchiusa una tradizione secolare, che fa parte integrante della nostra storia, della nostra cultura e della nostra arte. Una tradizione "made in Italy" riconosciuta a livello mondiale. Solo andando lì potrai capire davvero cos'è un presepe napoletano. Ma se non potrai fare una gita a Napoli, avrai comunque la possibilità di acquistare online dai siti degli artigiani più tecnologici (come DiVirgilio, Gambardella o Ferrigno).

2. Le "statuine" si chiamano "pastori". Che siano angeli, Gesù, Erode con le guardie romane o i mestieranti. E alcuni di questi pastori sembrerebbero non avere niente a che vedere con il presepe, almeno storicamente parlando. Un esempio lampante è il fraticello, ma fa parte della tradizione e non si discute...

3. I pastori devono essere realizzati rigorosamente a mano e in terracotta. E se vuoi proprio essere al top, li devi prendere vestiti con la prestigiosa seta di San Leucio.

4. Il presepe napoletano è a piani. Devi fare attenzione alle proporzioni che cambiano a ogni piano: più si va in alto e più i "pastori" diventano piccoli. E viceversa.

5. Ci deve essere un forno con un fuoco (finto) acceso. Solitamente si trova in una grotta contrapposta a quella della Natività: rappresenta il male, che viene vinto dal bene. Però dentro ci puoi mettere anche la pizza!

6. Deve esserci almeno un rudere di tempio: una colonna, un capitello, una pietra ammaccata. Rappresenta la vittoria del cristianesimo sul paganesimo. E ricorda il periodo in cui la tradizione napoletana del presepe ha cominciato a diventare ciò che è oggi, quando venivano alla luce i primi resti di Pompei o di Paestum.

7. Nel presepe napoletano non può mancare Benino, il pastore che dorme. Lui, sognando proprio il presepe, gli dà vita. Senza di lui non esisterebbe tutto quello scenario magico, fatto di lucine e mestieranti.

8. Ecco, appunto, ci devono essere i mestieranti: quanti e quali dipende da te, dal tuo gusto e dallo spazio che hai a disposizione. La lavandaia, il pescivendolo, il panettiere. Ce n'è per tutti i gusti. E quelli in movimento sono spettacolari.

9. Ci devono essere le luci a illuminare ogni ambiente, interno ed esterno. Senza non sarebbe nemmeno Natale!

10. C'è sempre un ruscelletto con l'acqua che scorre (alimentato di solito da un motorino e da un piccolo serbatoio di plastica) che si contrappone al fuoco, simbolo del male.

11. Un consiglio: usa la fantasia. Costruisci il tuo scenario, mettendo insieme i pastori, i mestieranti, gli uccellini che volano, gli oggetti e il cibo. Puoi mettere cassette di frutta, verdura, legumi, banchi di pesce, di carne, ma anche pane e pizza, tavoli con giocatori di carte. Puoi ordinare pastori personalizzati o inserire quelli a immagine e somiglianza di vip e celebrity. Si trova veramente di tutto nei negozietti degli artigiani di via San Gregorio Armeno: costruire il presepe napoletano è divertente come giocare coi Lego!

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