1. Regola aurea per la buona riuscita di un rapporto con un tifoso laziale: mettiti l'anima in pace ed accetta il fatto che tu lo dovrai sempre e per sempre condividere con la sua squadra. Essere laziali è una fede a cui lui non rinuncerà mai. Quindi rispetta il suo malumore in caso di sconfitta, asseconda la sua gioia per una vittoria, comprendi il suo stress pre-derby o big-match.

2. Se tu per caso tifi Roma, astieniti dal parlarne. Anzi evita proprio di parlare di tutto ciò che riguarda il calcio italiano: finirete sempre per discutere. Ma se per grazia divina lui riuscirà ad accettare il tuo essere romanista, sappi che è un miracolo. Tienitelo stretto, è l'uomo della tua vita.

3. Preparati psicologicamente all'oggettistica biancoceleste. portachiavi, magliette discutibili, boxer, infradito e cappellini... Ne sarai sommersa.

4. Sappi che stai con un tipo tosto. La storia della SS Lazio è da sempre fatta di molti alti e bassi. Il laziale è abituato a soffrire, a cadere e rialzarsi, a non mollare mai la sua squadra. È cresciuto con la consapevolezza che a Roma, purtroppo, "gli altri" sono di più, e per emergere dalla "massa giallorossa" ha dovuto tirare fuori grande personalità. Questo, buon per te, varrà anche nella vostra storia d'amore: se tu sei quella giusta lui lotterà come un leone per non perderti, pronto a rialzarsi da ogni "caduta di coppia". Anche se, sappi che ti terrà continuamente testa.

5. Ricordati le date importanti. La Lazio è la PRIMA squadra della capitale perché è nata nel 1900, a Piazza della Libertà, sulla sponda del Tevere a due passi da San Pietro. Dunque i laziali sono stati i primi a portare il calcio a Roma. Gli altri, i giallorossi, sono arrivati molto, molto dopo: la ROMA è nata nel 1927. Dimenticarlo sarebbe come dimenticare la sua data di nascita!

6. Idem come sopra. Sempre a proposito di date, ricorda che il 26 maggio è festa nazionale per il laziale, perchè quello è il giorno in cui la Roma è sparita dalla città: dopo la vittoria, 1-0, della Lazio, al derby finale di Coppa Italia del 2013. Imprimi nella mente questa ricorrenza. E anche il nome del marcatore, Lulic, con il minuto del suo gol: il 71'. E' fondamentale!

7. L'orario delle partite è sacro. Regola ferrea è che dalle 15 alle 17 di domenica (e comunque "quando gioca la Lazio" visto che in realtà ormai si gioca tutti i giorni) il laziale sta parcheggiato davanti alla tv, o in piedi allo Stadio, a gridare,cantare, e non esiste per nessuno. Non scrivergli, non cercarlo, non chiamarlo. Tanto in quel momento non saprà nemmeno dove ha lasciato il cellulare e si dimenticherà persino di averne uno. E non imporgli di tenere il cellulare vicino, sarebbe anche peggio (per maggiori informazioni cercare su Google "casi di distruzione di cellulare in seguito a scomposte esultanze post-gol")

8. In caso di derby le regole di cui sopra valgono doppio. Perché quella non è "una" partita, ma "la" partita. Un evento storico, una lotta tra titani per la sopravvivevenza, per la vittoria tra il "bene" e il "male".

9. Se senti nominare Miro ricorda che non è un suo amico, bensì Miroslav Klose, attaccante, capocannoniere della storia della Germania e dei Mondiali, orgoglio dei laziali. Così come Felipao non è il personaggio del suo videogioco preferito, ma Felipe Anderson, stella dell'11 biancoceleste. Lo stesso vale per Antonio "Romoletto"(che sta per Candreva) e Senad (Lulic, guarda
punto 4). Discorso diverso per Biglia, il regista della Lazio che si chiama proprio così ed è molto stimato.

10. Ricorda anche il nome di Giorgio Chinaglia, anche detto Long John, attaccante rimasto nel cuore dei laziali, con il quale hanno vinto lo scudetto del 1973-1974. Lui lo nominerà spesso. Insieme ad altri campioni che hanno fatto la storia della Lazio come Beppe Signori, ex bomber e capitano della squadra, Juan Sebastián Verón e Diego Pablo Simeone.