Will.i.am ha fatto causa a Pharell Williams per avergli «rubato» il marchio.

La diatriba tra i due risale a qualche mese fa quando l'ex cantante dei Black Eye Peas aveva intimato al collega di cambiare il nome del suo canale YouTube e del suo marchio di moda -«I AM OTHER» - sostenendo che assomigliasse troppo al proprio appellativo.

Williams però aveva risposto alla diffida con una controcausa legale che gli garantiva libero accesso alla frase «I AM», spiegando di non aver violato alcun copyright sui marchi di proprietà del collega.

A questo punto il rapper ha pensato di rilanciare ancora più alto, denunciando il collega anche per via della sua tendenza a “rubare” i marchi altrui. Il riferimento va alla sua casa di produzione Star Trak Entertainment che ricorda il telefilm Star Trek.

Per tirare acqua al suo mulino, Will.i.am ha poi ricordato la causa in corso intentata dagli eredi di Marvin Gaye contro Pharrell Williams e Robin Thicke per il campionamento-copia di «Got to Give it Up» riguardo la hit «Blurred Lines» e ha segnalato un'operazione di plagio da parte del collega che ha tentato di registrare il marchio Pink Slime, giudicato troppo simile allo Slime della Mattel.

La decisione tranchante di Will.i.am giunge come un fulmine a ciel sereno, alla luce delle sue recenti dichiarazione che facevano pensare ad una risoluzione pacifica della diatriba.

«Ho fatto quello che il proprietario di ogni marchio registrato deve fare per mantenere e proteggere il brevetto e «che il marchio proposto (da Pharrell, ndr) era troppo simile a quello registrato e depositato a nostro nome. Loro (Pharrell, ndr) non sono d’accordo. Speriamo di riuscire ad arrivare ad un accordo che permetta entrambe le parti di procedere oltre senza ulteriore acrimonia».

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