Marc Jacobs, noto per le sue idee bizzarre, ha colpito ancora, questa volta con un abbigliamento a dir poco «oltraggioso».

«Sì, sono tre mesi che lavoro in pigiama. Poi mi infilo una pelliccia e dei sandali. Ho smesso di usare il kilt e ho iniziato con il pigiama», ha rivelato il designer americano all’ultimo numero del magazine inglese Grazia. «Mi piace essere al centro dell’attenzione, davvero. Quando lo dico può sembrare strano alla gente, ma è la verità».

Jacobs non ha mai avuto problemi a dare voce alle sue opinioni; questa volta però, è convinto che la sua ultima linea per il marchio Louis Vutton non abbia bisogno di presentazioni, perché parla da sé.

«Sono sempre molto onesto. Non credo serva nascondere le proprie emozioni. La gente spettegola su di me, e ci sono rumor che sono veri e altri che non lo sono. Credo semplicemente che la vita sia così, ed io devo sicuramente fare qualcosa di molto interessante se la gente s’interessa alle mie cose personali così tanto», ha spiegato. «Se il mio lavoro non piacesse, non credo gliene fregherebbe niente di me come persona».

Per la sua collezione autunno/inverno 13, lo stilista 50enne si è ispirato a Alfred Hitchcock, con l’idea di avere 50 porte nel corridoio di un hotel. Alla base di questa idea vi è il fascino della gente per il social media, con cui condivide la sua privacy con il mondo esterno.

«La gente è diventata così esibizionista… parlo delle foto che postano su Instagram e di tutte le informazioni su ciò che fanno su Twitter. Ho pensato quindi che fosse interessante mettere il pubblico al centro di una stanza e far loro guardare dentro queste porte, che si aprono e si chiudono», ha spiegato. «Era come “La finestra sul cortile”, il modo che Hitchcock ha avuto di far guardare il suo personaggio dentro la vita delle persone e costruirsi la storia per conto suo».

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