Kelly Osbourne si è sottoposta a una lunga terapia per sconfiggere la tossicodipendenza, e sua madre Sharon Osbourne l'ha anche costretta a farsi internare nella “cella imbottita” di un ospedale psichiatrico. La capofamiglia degli Osbourne ha usato questa tecnica per offrire alla figlia un “assaggio” di quello che sarebbe potuta diventare la sua vita se non avesse smesso di drogarsi.

«Sono stata sette volte in riabilitazione e due volte all'ospedale psichiatrico», ha confidato a Cosmopolitan.

«Mia madre mi ha anche rinchiuso in una cella imbottita per farmi paura. Ma io mi sono semplicemente seduta in silenzio finché lei non ha detto “Ok, con lei questo non funziona”».

La 28enne decise infine di mettere fine alla droga quando sua madre, insieme a suo padre Ozzy Osbourne, hanno iniziato ad avere a loro volta problemi personali.

«Quando avevo 18 anni, ero stata scelta per interpretare la migliore amica di Lindsay Lohan in “Quel pazzo venerdì”, dopodiché a mia madre è stato diagnosticato un cancro. Mi sono trovata di fronte alla scelta di iniziare una carriera o di trascorrere con lei quelli che sarebbero potuti essere i suoi ultimi giorni».

Stando vicino a sua madre - che alla fine è guarita - la Osbourne ha finito per riavvicinarsi alla famiglia andando a sua volta verso la guarigione.

«Ho detto: “fan**lo alla carriera, sono qui mamma. Sono diventata la sua infermiera per ventiquattro ore al giorno. Le ho fatto le iniezioni, le ho dato le medicine, avevo anche un parcheggio privato a mio nome all'ospedale. Pensavo che l'avrei persa, è stato terribile. Quando poi mio padre ha avuto un incidente nel 2003, ho fatto la stessa cosa. Non poteva muoversi dal collo in giù ed era praticamente paraplegico, e così ho dormito accanto al suo letto per quattro mesi», ha concluso.

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