I Mumford + Sons, band inglese formata dal frontman Marcus Mumford, Ted Dwane, Winston Marshall e Ben Lovett, detestano che si etichetti la loro musica come «rock religioso».

Moltissimi fan e critici sostengono vi siano chiari riferimenti religiosi nei testi del leader, i cui genitori hanno fondato anche un'organizzazione cristiana in Inghilterra. Il cantante però non ama essere interrogato sui temi delle canzoni e sulle proprie credenze religiose.

Marshall invece ha voluto chiarire che si tratta di un'impressione assolutamente sbagliata.

«Sì, è davvero irritante. Non ci piace essere classificati come una band cristiana. Non che ci sia qualcosa di sbagliato di per sé, ma non è giusto essere incasellati in un genere quando in realtà non vi si appartiene!», ha spiegato, rivelando come alcuni fan a volte chiedano loro per scherzo se possono pregare tutti insieme.

«La mia reazione di solito è questa: “Grazie, ma anche no”. Ma se sono di cattivo umore posso anche rispondere: “Vaff*****o!”. Sì lo so, magari lo fanno in buona fede, ma è un atteggiamento un po’ invadente».

Anche Dwane non capisce perché le loro canzoni debbano essere assimilate ai principi cristiani quando molte altre band scrivono testi simili ai loro.

«È assurdo, moltissimi gruppi, dai Coldplay fino ai Kings of Leon utilizzano le nostre stesse parole senza alcun significato religioso. Non stanno pregando ma riflettendo sulla condizione umana. Cercano di esplorare questa esperienza straordinaria che è la vita», ha spiegato il musicista alla rivista Q.

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