Il successo secondo Mumford & Sons? Collaborare in modo artistico con i colleghi.

Lo scorso mese la folk band inglese, composta da Marcus Mumford, Ben Lovett, Winston Marshall e Ted Dwane, è stata la protagonista dell'ultima serata del Glastonbury Music Festival e per la loro ultima canzone ha invitato sul palco con loro i The Vaccines, i Vampire Weekend, i The Staves e i First Aid Kit.

«È stato fantastico: eravamo tutti insieme. Abbiamo collaborato su ogni aspetto musicale e per un festival come Glastonbury una conclusione così è perfetta!», ha spiegato il tastierista della band, Lovett in un'intervista con lo Yorkshire Evening Post.

«Anche la nostra recente collaborazione con gli Stopover va interpretata in questo senso. Va al di là della musica in sé per sé. A noi piace lavorare con le persone, le scuole e altri business in un modo innovativo. Ma devono essere tutte partnership su piccola scala. È un po' come quando il circo viene in città. E ancora una volta si tratta di collaborazione: parliamo con gli organizzatori degli eventi chiedendo loro se ci sono toilette o drink per tutti!».

I Mumford & Sons cercano sempre di contribuire anche all’aspetto organizzativo quando preparano i loro eventi.

«Per noi è anche questo un processo creativo. E più pensiamo in grande e meglio è. Il concerto che abbiamo fatto a Dungog in Australia per esempio è stato fenomenale. La città ospita solo 3mila persone e sono arrivate a vederci in 25mila per cui c'è stato bisogno di una grande organizzazione!».

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