Junior Bradshaw, uno dei due uomini che volevano uccidere Joss Stone, è appena stato condannato a 18 anni di carcere.

La sentenza è arrivata dopo quella all'ergastolo del suo complice Kevin Liverpool, ritenuto il vero regista del diabolico piano, che prevedeva il rapimento e la decapitazione della cantante.

A giugno 2011 il 32enne Bradshaw e il 35enne Liverpool sono stati sorpresi dalla polizia in prossimità dell'abitazione della Stone. Sulla loro auto – una Fiat Punto rossa – è stata trovata l'attrezzatura con cui i due criminali intendevano portare a termine il folle progetto: coltelli, corde, una spada da samurai e una cartina su cui era segnato il punto esatto in cui viveva l’artista.

Durante il processo entrambi gli imputati hanno individuato come movente del tentato omicidio la vicinanza della 26enne alla famiglia reale inglese, davanti alla quale la Stone ha però tenuto a precisare di essersi esibita ben poche volte.

La musicista, che al momento è impegnata nella promozione del nuovo album «The Soul Sessions: Vol 2», non ha ancora commentato le ultime notizie.

Il mese scorso aveva dichiarato durante un'intervista radiofonica: «Aggiungerò l’esperienza alle altre che ho accumulato nella vita. Sarà una cosa da raccontare ai miei nipoti».

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