Bruno Frisoni non si considera un bravo imprenditore.

Il direttore creativo del brand di calzature francese Roger Vivier è uno dei pilastri dell'azienda di lusso da oltre 10 anni e ricorda che, quando fu contattato da Diego Della Valle per riaffermare a livello internazionale il marchio francese, stava tentando con grandi difficoltà di lanciare un suo marchio.

«Era qualcosa che dovevo fare», ha spiegato il designer a WWD parlando della sua attività personale.

«E quando una cosa la devi fare non hai mai rimpianti. La collezione a mio parere era molto forte ma noi eravamo una piccola azienda e non avevo trovato il supporto necessario per lanciarla a livello internazionale. A Roger Vivier invece ho passato 10 anni intensi e gratificanti. Non sono un grande imprenditore, mi manca la capacità di prendere le decisioni al momento giusto. Disegno e basta per Vivier, di tutto il resto si occupa la direzione».

Il brand francese di calzature è noto per il tacco a stiletto, reinventato poi dallo stesso Frisoni.

«Credo di essere un moderno. Se non lo fossi probabilmente non sarei qui», ha spiegato il designer.

«Anche Vivier in realtà era un grande innovatore. Prendiamo per esempio il suo tacco “choc” (tacco ricurvo, naturale evoluzione del modello “a virgola” dello stilista, ndr): per reinterpretarlo mi sono limitato a modificare l'altezza del tacco, un po' lo stile e il gioco è fatto».

Le reinterpretare di Frisoni di iconici modelli Vivier – ricordiamo per esempio le pump indossate da Catherine Deneuve nel film «Bella di giorno» - hanno avuto talmente successo da essere imitate in tutto il mondo. Un aspetto di cui il designer non si preoccupa più di tanto perché consapevole della sua straripante creatività.

«Il tacco “choc” è stato copiato da mille altri stilisti. Però se gli altri ti imitano significa che hai lasciato un segno. A Yves Saint Laurent è di moda il motto: “L'imitazione è la forma più alta di lusinga”».

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