Il successo di John Travolta è iniziato negli anni Settanta. Nella sua lunga carriera il divo ha imparato a non tormentarsi troppo per i contrattempi professionali, e a dare invece la priorità alla propria vita privata.

Il figlio Jett è deceduto nel 2009, e da allora la il 59enne ha iniziato a vedere tutto in prospettiva.

«C'entra con le mie origini. Vengo da una famiglia di lavoratori. Non avevamo molto, ma avevamo l'arte. Stai parlando con uno che si guadagna da vivere facendo ciò che ama: recitare, cantare e ballare. Quindi per me gli alti e bassi della mia carriera non hanno avuto troppo peso. Le uniche cose che mi hanno colpito profondamente sono state le mie perdite, e ce ne sono state tante», ha raccontato al quotidiano britannico The Guardian.

«Quelle sì che hanno avuto un forte impatto. Amo fare i film, ma non sono la mia vita».

Travolta e la moglie Kelly Preston sono seguaci della chiesa di Scientology. Secondo alcuni la coppia avrebbe cercato conforto nella religione dopo la scomparsa del figlio.

«Amo Scientology. Ne seguo i precetti da 38 anni e se non l'avessi fatto oggi non sarei qui. Ci sono state troppe perdite e avvenimenti negativi nella mia vita e Scientology mi ha aiutato a superarli nel migliore dei modi. Quando facciamo delle sedute, spesso inizio sentendomi in un modo e finisco provando le sensazioni opposte», ha spiegato.

Tra le figure che negli hanno aiutato l'icona di Hollywood a superare i momenti bui c'è anche Marlon Brando.

«Marlon Brando mi ha dato un ottimo consiglio. Mi ha detto: “Non aspettarti mai qualcosa che le persone che non possono darti. Questo ti risparmierà molte delusioni”».

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