Natalia Vodianova richiede cachet «simbolici» ai suoi stilisti preferiti.

La modella sfila per «pagarsi le bollette», ma ha altre passioni nel cassetto, prima fra tutte la beneficenza. Non a caso Natalia ha di recente fondato la Naked Heart Foundation che aiuta i bambini poveri in Russia, sua patria d'origine.

Da quando ha ottenuto successo come modella Natalia si concede alcuni lavori con brand che stima particolarmente senza pretendere il cachet intero.

«Appena ho raggiunto una certa autonomia finanziaria, sarà ormai da qualche anno, ho iniziato a sentirmi insoddisfatta di me stessa», ha dichiarato a vogue.co.uk.

«Il lavoro di modella non mi interessa più di tanto. Mi piace, per carità, ma potrei benissimo smettere domani di farlo».

«Oggi posso permettermi di scegliere i lavori che mi propongono: devono rispondere a certi criteri e devono avere un impatto positivo sulla mia immagine. Si tratta di un brand elegante? Supporta le donne? A volte se mi sento in sintonia col marchio lavoro anche gratis. Per esempio quando ho sfilato per Stella McCartney lei mi ha pagato pochissimo, solo una cifra simbolica, e questo perchè io adoro Stella e quello che la sua arte rappresenta».

Questa settimana la modella si è dedicata alla sua passione primaria, la beneficenza, co-presentando un evento in onore dell'organizzazione Borne, che raccoglie fondi per i bambini nati prematuramente. La Vodianova ha tre bambini, avuti dall'ex marito Justin Portman.

«Le mie gravidanze sono state tutte facili, non mi sono mai sentita debilitata. Però mia madre per esempio ha sofferto moltissimo quando era incinta di me e di mia sorella. La minore è nata dopo soli cinque e mesi e mezzo di gravidanza ed è dovuta stare per tanto tempo in incubatrice. Mia madre non stava bene e ha dovuto affrontare tutto da sola. Desidero che le altre donne abbiano un destino diverso dal suo».

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