Nel 2010 Beyoncé venne citata dalla società di gaming di Manhattan Gate Five per 74 milioni di euro. Stando al New York Daily News i dirigenti dell’azienda sostenevano di aver siglato un contratto multimilionario con la star per lavorare a un gioco interattivo chiamato Starpower: Beyoncé.

Secondo la testata i giocatori avrebbero imitato la cantante e «ricevuto lodi per le loro mosse, oppure consigli su come migliorarle, dalla voce stessa della star».

Secondo la querela Beyoncé si ritirò dall’accordo nel dicembre 2010, apparentemente lasciando 70 persone senza lavoro durante la stagione delle vacanze e facendo perdere alla Gate Five i milioni investiti in ricerca e sviluppo.

I legali della società affermano inoltre che all’ultimo minuto la diva se ne uscì con pretese e richieste eccessive.

Gli avvocati della 31enne affermano invece che si tirò indietro dopo aver scoperto che l’azienda aveva perso i suoi appoggi finanziari e dopo che nuovi investitori avevano obiettato che la sua partecipazione per il 40% alle azioni fosse troppo elevata.

La star ha ora deciso di mettere fine in modo pacifico alla contesa: un sito della Corte Suprema di Manhattan ha spiegato che le parti hanno raggiunto un accordo, i cui estremi non sono stati resi noti.

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