La decisione di Emma Hill di licenziarsi da Mulberry ha scioccato Bruno Guillon.

All'inizio della settimana il direttore artistico del brand ha annunciato di voler lasciare il suo posto di lavoro dopo sei anni di onorato servizio.

L'amministratore delegato Guillon è rimasto sorpreso e amareggiato dalla decisione.

«È sotto gli occhi di tutti lo splendido lavoro che ha fatto Emma in questo periodo a Mulberry. È inoltre evidente che non tutti i designer si imbarcherebbero dopo sei anni di servizio in un'altra avventura. Quello che è più importante è la salute e la continuità del nostro marchio», ha dichiarato Guillon al giornale inglese The Telegraph.

«Sì, ovvio, è stato un vero shock per me. È un ruolo importante per la compagnia, è sempre uno shock! Ma visto che la Hill ha espresso il desiderio di andarsene, credo sia giusto rispettare la sua posizione».

L'amministratore delegato desidera guardare avanti, anche se la creativa continuerà a lavorare per il brand per qualche tempo.

«È ancora con noi, lavora ogni giorno come ha sempre fatto. Al momento sta perfezionando la collezione primavera/estate 2013 e stiamo discutendo insieme il modo migliore per chiudere i rapporti. Desideriamo che non vi siano traumi da nessuna delle due parti. Poi Mulberry guarderà al futuro».

Corrono voci che la Hill abbia deciso di lasciare le redini del brand perché contraria alla politica aziendale. Guillon si è rifiutato di commentare i rumor, ma ha specificato che il presunto malcontento del direttore artistico non è in alcun modo imputabile a lui.

«Ho letto sui media la storia della strategia dell'azienda che non sarebbe di gradimento a Emma. L'unica cosa che posso dirvi è che quando sono arrivato qui un anno fa gli estremi della strategia aziendale dei prossimi cinque anni erano stati già fissati. Io mi sono limitato a prendere le idee che erano già state approvate, implementarle e farle passare al vaglio di tutto il team di lavoro».

«Una volta scelte le iniziative migliori, le ho sottoposte ai vertici dell'azienda che hanno definito la strategia finale. Per cui non è vero che è arrivato un nuovo amministratore delegato dalla Francia e ha cambiato tutta la politica aziendale, è stata una scelta fatta in team».

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