Michael Douglas si è messo a piangere nel bel mezzo della conferenza stampa tenutasi al Cannes Film Festival per il film «Behind the Candelabra». Il film, diretto da Steven Soderbergh, racconta la relazione sentimentale, durata 6 anni, del pianista e cantante Wladziu Valentino Liberace con il giovane Scott Thorson, interpretato da Matt Damon.

Per l’attore si tratta del suo primo rientro sul grande schermo dopo aver vinto il cancro alla gola.

«È un regalo continuo. Ci voleva dopo il mio cancro», ha rivelato Douglas che tuttavia si è trovato in difficoltà a rivedere la pellicola insieme alla sua famiglia, specialmente quando il suo personaggio muore a causa di una polmonite causata dall’AIDS.

«Si è sentito a disagio durante la scena della mia morte», ha spiegato l’attore riferendosi al padre Kirk.

Il 68enne attribuisce le cause del tumore contratto, che era giunto al IV stadio quando gli è stato diagnosticato nell’ottobre del 2010, ad una questione karmika.

Il Karma è un termine sanscrito che indica presso le filosofie orientali (dapprima nell'Induismo, poi nel Buddhismo) la “legge di causa-effetto” che regola la vita di tutto ciò che è manifesto nell'universo, vincolando le anime al Samsara (il ciclo di morti e rinascite).

«Così è la vita. Le cose mi sono andate bene per molto tempo. Era giunto il momento di pagare per il mio karma negativo».

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