Francisco Costa, direttore creativo di Calvin Klein Collection, ha sempre vantato un impeccabile autocontrollo, anche quando la griffe per cui lavora è stata venduta.

«Nessuna sfida mi distrugge. Sono una persona molto positiva, se si chiude una porta se ne apre un’altra. Io la penso così», ha spiegato su Fashionista.

«Per esempio quando Calvin vendette l’azienda… Io lavoravo con lui da un anno e mezzo e improvvisamente cedette tutto e l’intero studio decise di andarsene perché pensavano che le cose sarebbero cambiate parecchio. Io invece ho detto: “Resto”. Quello è stato un momento difficile, ma non ho tentennato, l’ho affrontato».

Il coraggio ha senz’altro ripagato il designer, che ha vestito alcuni dei nomi più noti del jetset.

Per la cerimonia degli Oscar nel 2011 Jennifer Lawrence scelse un suo modello.

«Credo che fosse stupenda, solo per il fatto che fosse spuntata dal nulla e che la sua immagine era così diversa da come era stata presentata sul grande schermo. Funzionava tutto, i capelli… tutto era perfetto», ha spiegato.

Quest’anno lo stilista ha firmato gli abiti indossati da Maggie Gyllenhaal, Katie Holmes e Olivia Wilde per il Met Gala, dove tante star si sono presentate con modelli ispirati al punk, trend cui il celebre Metropolitan Museum ha dedicato una mostra.

«Chi guarda il tema? Non si guarda al tema quando ti vesti, pensi solo ad essere bella», ha commentato contrariato Costa.

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