Giorgio Armani ha spiegato perché ha rifiutato di diventare un membro ufficiale della Camera Nazionale della Moda Italiana: per quanto sostenga gli obiettivi dell’istituzione a favore del settore, «per il momento» ha preferito non parteciparvi attivamente.

Lo stilista sarebbe disposto a riconsiderare la proposta nel momento in cui prestigiosi brand italiani che ora sfilano all'estero decidessero di ritornare a presentare le loro collezioni alla fashion week milanese.

«Ho capito che una mossa del genere comporta per alcuni marchi una revisione delle politiche aziendali e il fatto di accettare alcuni compromessi, così come ho fatto io per allestire show che durano dai 5 ai 6 giorni consecutivi», ha spiegato Armani a WWD.

«Ho sempre pensato che è importante non lasciarsi influenzare dai calendari degli eventi di moda internazionali. Ma se maison come Gucci e Fendi, ora proprietà di gruppi societari francesi, continuano a sfilare a Milano si crea una forte contraddizione... non tutti i brand italiani farebbero lo stesso».

Secondo Armani le griffe italiane che ora presentano le collezioni all'estero «devono necessariamente» tornare a sfilare a Milano per dimostrare a livello internazionale che la moda italiana è viva e florida.

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