Amy Winehouse tentò il suicidio a dieci anni dopo il divorzio dei genitori.

Lo rivela il libro biografico «Amy Winehouse: The Untold Story» scritto da Chloe Govan per raccontare la parabola della cantante, morta il 27 luglio del 2011.

Nel tomo, uscito da pochi giorni in Inghilterra, la scrittrice rivela diversi aneddoti della vita della star, particolarmente toccata dal divorzio dei genitori. Il padre Mitch Winehouse lasciò infatti la moglie Janis per un’altra donna, conosciuta da Amy come «la moglie “lavorativa” di papà». Questo avvenimento scioccò così tanto la cantante da indurla al suicido ingerendo una dose elevata di sonniferi.

«Amy soffrì molto per la separazione dei suoi genitori», avrebbe raccontato a Cohen un'amica della popstar.

«Avrebbe potuto infischiarsene, ma vedere il padre che la lasciava per un’altra donna fu un abbandono terribile. A dieci anni aveva già fumato il suo primo spinello, e agli occhi di alcune persone, era già sulla strada della rovina. Il giorno che l’ho trovata dopo l’overdose di pillole aveva lo stomaco in agonia. Aveva iniziato a schiumare dalla bocca e i suoi occhi roteavano. Lo fece perché non voleva vivere. Mi disse che sarebbe voluta piombare in un lungo sonno».

Inoltre, secondo la biografia, la Winehouse è sempre stata attratta dal «Club 27» e più volte avrebbe ripetuto al suo parrucchiere di voler morire a 27 anni per entrare nella leggenda come Kurt Cobain, Jim Morrison, Jimi Hendrix e Janis Joplin.

«Amy mi ripeteva sempre che sapeva sarebbe morta giovane e che sarebbe stata un membro del Club 27», ha raccontato l'hair stylist della star, Alex Foden nella biografia.

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