Diciamo la verità: subisco il fascino di Tom Cruise dai tempi di Top Gun. Così quando è arrivato nelle sale Oblivion, non sono riuscita a resistere al suo sex appeal e, devo essere sincera, ci sono cascata come una pera cotta.

La storia è articolata, ma proverò a raccontarvi l’inizio: la razza umana ha combattuto per anni contro gli alieni. Tranquille, abbiamo vinto la guerra, ma abbiamo devastato il pianeta usando armi nucleari. Così i pochi superstiti si sono trasferiti su una luna di Titano dove l’acqua scarseggia e per trasportarla da un pianeta all’altro sono stati costruiti dei mega serbatoi interstellari.

Jack (Tom Cruise) e Victoria (Andrea Riseborough) sono una efficiente squadra di riparatori di droni che proteggono i taniconi d’acqua dagli alieni superstiti. Per svolgere il loro lavoro sono stati ben equipaggiati: vivono in una casa high-tech con piscina in mezzo alle nuvole e lei ha un guardaroba da far invidia a Sarah Jessica Parker.

Ovviamente la lotta contro gli alieni si fa via via sempre più dura con tanto di armi iper sofisticate e esplosioni sempre più accecanti.

Guardando il film mi sembra di avere strane sensazioni come dei déjà vu: gli inseguimenti in aereo fanno pensare a Guerre Stellari, i droni sembrano copie di Wall-e, le navette spaziali forse avrebbero bisogno di un restyling perché rammentano Alien, la musica potrebbe catapultarti nell'ultima serie di Batman. In alcune scene sembra persino di vivere nel Medioevo de Il trono di spade e non è perché c’è quel gran figo di Nicolaj Coster-Waldau.

Ho come la percezione di vagare da un film all'altro e di passare alla fine anche per Matrix: di quest’ultimo non dico quale scena altrimenti svelo il finale.

In ogni caso, può valer la pena vederlo per Tom e per gli abiti indossati da Andrea Riseborough che sono un vero e proprio sballo!