Alber Elbaz ha di recente fatto tappa ad Hong Kong per l’apertura del nuovo flagship store di Lanvin, di cui è direttore artistico.

Ieri si è svolta una cerimonia di taglio del nastro con tanto di cocktail e cena ospitata al 75esimo piano di un palazzo. Elbaz ha partecipato all’organizzazione dell’evento, scegliendo personalmente per gli spazi gli ornamenti che ama di più, dai capelli sospesi sulle teste di ogni invitato alle sue note autografe scritte sulle tovaglie.

«In qualche modo nel lusso abbiamo il timore di usare l’umorismo perché sentiamo che, se spendiamo tanti soldi, faremmo meglio a essere seri. Ma io dico sempre che invece bisognerebbe riderci sopra», ha affermato su WWD.

Il creativo mette sempre alla prova se stesso quando disegna una collezione. È convinto che la fashion industry si stia rapidamente evolvendo e chi non sta attento ai cambiamenti corre il rischio di dire addio alla popolarità.

«I giorni in cui si poteva fare una collezione con una sola idea sono finiti. Le clienti non scelgono un abito di cui conoscono già la stagione, il prezzo e quante amiche già ce l’hanno. Io ho cercato di proporre la couture francese in modo industriale, perciò quando creo un abito non lo faccio produrre in centinaia di copie. Voglio mantenere questa idea del pezzo unico».

«Il lusso è a un punto di svolta - ha aggiunto -. Per me è qualcosa che dev’essere autentico, speciale e unico. Nel momento in cui tutti ce l’hanno, non è più lusso. È solo costoso».

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