La nonna di Paris Jackson, Katherine, ha accusato Aeg Live - organizzatore di concerti - di avere delle responsabilità nella morte del re del pop, scomparso nel 2009.

Secondo la donna la società non solo esercitò eccessive pressioni sull’artista per farlo esibire in quella che doveva essere la sua ultima tournée, «This is it», ma non avrebbe controllato a sufficienza Conrad Murray, il medico che aveva assunto per assistere il cantante e che poi è stato accusato del suo omicidio involontario.

La figlia 15enne della popstar avrebbe già deposto in tribunale chiamata dalla difesa, rispondendo con grande compostezza a domande indiscrete sulla sua vita in famiglia. Ora non vedrebbe l’ora di tornare davanti al giudice per mettere al muro Murray.

«Paris vuole prenderlo a calci nel sedere», ha riferito una fonte al Sun.

«Vuole che spieghi quanta pressione misero a Michael affinchè si esibisse. Quando avrà ottenuto questo, vuole ridurlo in lacrime».

Dal novembre 2011 Murray è in carcere a Los Angeles, dove sta scontando una pena di quattro anni.

La Jackson ha due fratelli, Prince, 16 anni e Blanket, 11.

Aeg respinge ogni accusa.

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