Gli inizi di Nanette Lepore nella fashion industry furono tutt’altro che fulgidi.

Durante un incontro presso il Fashion Institute of Technology a New York la star ha ammesso che non sarebbe arrivata al successo se non fosse stato per la sua famiglia.

Il suo primo store si trovava tra un benzinaio e una zupperia e le chiedeva 380 euro d’affitto. Per aiutarla nel suo business suo padre ipotecò la casa per 76mila euro. Le cose però non funzionarono e tutto il denaro andrò in fumo, costringendo la Lepore a ripartire da zero.

La stilista ci teneva a condividere la sua storia con gli studenti del college per mostrare loro come il settore può essere difficile.

«Ho lavorato come una matta per 10 anni senza guadagnare nulla e cercando solo di restituire i soldi», ha spiegato.

«Dovete imparare che la vostra fatica non vale niente se lavorate per voi stessi. Non aspettate di pagarvi più di 40 centesimi all’ora perché è quello che avrete».

La Lepore per molti anni ha portato a casa poco più di 300 euro a settimana lavorando a ogni ora del giorno e della notte.

«A volte sento che la mia testa sta per esplodere», ha raccontato su Elle.com dopo il suo intervento.

«Certi giorni c’è una coda di 20 persone davanti al mio ufficio, di solito sempre il giorno prima che lasci la città. Mia figlia Violet mi mimava sempre quella scena, che si presentava ogni venerdì pomeriggio».

La designer, che oggi veste star come Nicki Minaj e Blake Lively, ha spiegato il suo segreto per far funzionare le cose.

«Bisogna capire che l’ultimo obiettivo è il consumatore, senza preoccuparsi delle sfilate e di tutto il contorno. L’importante è lavorare sul prodotto e avere qualcosa di davvero valido da far desiderare al pubblico», ha aggiunto.

La famiglia della creativa continua nel frattempo a fare il tifo per lei, a volte anche troppo.

«Io no, ma i miei parenti adorano quei momenti», ha risposto divertita a chi le chiedeva se si avvicinasse mai a persone con i suoi modelli addosso.

«Loro sono davvero imbarazzanti! Per fortuna la maggior parte delle volte la gente si dimostra molto gentile», ha concluso.

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