Julia Restoin Roitfeld ha mangiato ghiaccioli e scherzato con gli amici fino a poche ore prima del parto.

La figlia della celebre esperta di moda Carine Roitfeld e del modello svedese Robert Konjic ha dato al mondo la sua prima figlia, Romy, a maggio dello scorso anno.

La star è felice di non aver dato retta ai consigli dei medici, ma di aver ascoltato solo se stessa, perché alla fine il parto è andato benissimo.

«Ho dovuto cambiare medico perché il mio mi stava convincendo a partorire senza epidurale. Un parto “felice”, l'ha chiamato. Ma io avevo paura di soffrire troppo, così è stato sempre un parto naturale ma meno doloroso», ha spiegato divertita Julia Restoin Roitfeld.

«Poco prima di dare alla luce Romy mangiavo un ghiacciolo, ascoltavo musica e scherzavo coi miei amici. È stata una sorta di party! E pensare che avevo una paura terribile!».

Dopo la nascita di sua figlia, la Restoin-Roitfeld ha lanciato il sito Romy & the Bunnies, una piattaforma virtuale dedicata a tutte le neomamme e alle donne in dolce attesa. Spera così di poter fare chiarezza su alcuni argomenti legati alla maternità e aiutare molte ragazze nella sua stessa situazione.

La 32enne ha rivelato di aver cambiato completamente vita dalla nascita di Romy, un salto di prospettiva che molte sue coetanee non concepiscono.

«Molte delle mie amiche mi dicono: “Dai ora che è nata puoi tornare a divertirti! Possiamo passare l'estate a scatenarci!”. Ma io d'ora in poi sarò per sempre una madre!», ha spiegato alla rivista Style.

«Alcune persone non lo capiscono. A loro dispiace che io non esca più la sera e faccia follie, ma a me non manca per niente».

Il sito della star è stato paragonato al blog di moda di Gwyneth Paltrow, GOOP, ma la fashion star ha sottolineato come la sua piattaforma sia più intima e particolare.

«Sì me l'ha detto un mio amico», ha spiegato.

«Mi piace la grafica e trovo che l'idea originale sia geniale ma il mio è più focalizzato come target. Qualcuno può trovarlo un po' troppo provocatorio, ma l'ho voluto rendere mio, come un album di fotografie pubblico».

© Cover Media