Peter Jensen ha iniziato a creare vestiti da adolescente, costretto dalla sorella a riprodurre i costumi degli Abba.

Lo stilista danese ha un ricordo vivissimo del momento in cui realizzò la sua potenzialità artistica.

«Creavamo i costumi dai lenzuoli di casa e poi ci disegnavamo sopra degli animali», ha spiegato lo stilista.

«Dovevamo improvvisare dei numeri di danza diversi ad ogni turno e poi ci davamo dei voti. Insomma una sorta di XFactor casalingo!».

Da giovane Jensen ha anche decolorato tutti i suoi jeans dopo aver visto una persona per strada indossare un paio di pantaloni washed. Da quel momento ha deciso di prendere lezioni di cucito ed ha capito di avere talento per la moda.

La sua vicina di casa poi gli chiese di confezionarle dei vestiti su misura poiché a causa della sua enorme stazza non trovava niente che le stesse bene nei negozi.

«Col tempo è diventata sempre più grossa! Ancora oggi è molto grassa ma siamo ancora molto amici!», ha dichiarato divertito il designer ricordando la vicina di casa all'edizione inglese di Grazia.

In seguito Jensen si è deciso a studiare seriamente moda al college e sebbene abbia ottimi ricordi degli insegnanti, ce n'era uno che lo terrorizzava particolarmente.

«Al The Royal Danish Academy of Design c'era una professoressa davvero vecchio stampo», ha ricordato.

«Ero terrorizzato da lei ma devo riconoscere che mi ha insegnato tantissimo. Indossava sempre una cintura strettissima in vita – reminiscenza della moda di un tempo – portava inoltre un turbante in testa e diamanti dappertutto. Era molto severa con noi».

Infine il designer ha continuato il suo percorso di studi al Central Saint Martins di Londra ed oggi è celebre per aver confezionato linee ispirate a dive come Barbara Hepworth e Sissy Spacek.

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