Il 23 luglio sono scesi in vasca due avversari ormai storici: Michael Phelps, medaglia d'oro per 23 volte alle Olimpiadi, e lo squalo bianco, uno che conosce pochi eguali nell'universo marino.

I due si sono sfidati per la Great Gold vs. Great White, una trasmissione che ogni anno va in onda su Discovery Channel in occasione della Shark Week, un appuntamento imperdibile per chi ama (ma anche teme) queste creature potenti e maestose.

Fin dall'inizio le statistiche non premiavano il nuotatore statunitense nonostante la sua fibra d'acciaio e quelle bracciate veloci. Lo squalo bianco, infatti, può raggiungere 40 km/h, mentre Phelps, secondo gli ultimi dati cronometrati, non va oltre i 9,6 km/h. Pochino, insomma.

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È vero, però, che non sempre la matematica, ma pure la fisica, hanno ragione. E se lo squalo si fosse infortunato la pinna dorsale? Poteva esistere una possibilità, seppur infinitesimale, che le cose potessero andare diversamente di fronte all'imprevedibile.

Gli eventi, però, sono andati come ci si sarebbe aspettato. Nonostante l'allenamento di Michael Phelps e gli accessori studiati al millimetro, come la muta con il monofin per emulare la forma dell'animale, lo squalo bianco ha stracciato il suo avversario.

Michael Phelps è arrivato con due secondi di ritardo al traguardo.

Ehi, Phelps, sarà per la prossima volta: intanto in cima al podio ci sarà lo squalo, in tutta la sua magnificenza e (forse) in equilibrio sulla sua pinna caudale.

Bravo squalo!

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Ecco un video della preparazione: